Campo rom di Castel Romano, arriva il bonus: 10mila euro ai nomadi che se ne vanno

campo rom

Il campo rom di Castel Romano è una vergogna intollerabile. Degrado, roghi tossici e reati di ogni tipo. L’incendio più grave è stato ripreso in diretta dalle telecamere della trasmissione Le Iene. La Asl Roma 2 e l’Arpa qualche giorno dopo hanno verificato l’assenza delle condizioni igienico-sanitarie adatte per sopravvivere. La situazione è esplosiva e sale la tensione con i residenti, stanchi di dover sopportare un tale schifo.

La risposta di Virginia Raggi e del Campidoglio è surreale: 10mila euro per andare via. Noi italiani dobbiamo sperare in qualche aiutino che regolarmente non arriva. A ogni famiglia rom una cifra a quattro zeri.

La Raggi e il campo rom

Vi rendete conto? Diecimila euro a famiglia per “liberare” l’area (o una parte). Sono 28 i nuclei che occupano container e roulotte nella parte più disagiata dell’accampamento. Tra l’altro si registra il sequestro preventivo del campo che si trova all’interno della riserva naturale protetta di Decima. Come hanno decretato le ultime verifiche, ci sono rifiuti di qualsiasi tipo.

Il bonus

Secondo quanto riferito al Messaggero dal presidente dell’Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla, l’amministrazione avrebbe proposto agli abitanti della zona più critica un bonus di 10mila euro all’anno per cercare una casa in affitto. Ma i nomadi del campo rom di Castel Romano non hanno ancora accettato. I contratti dovrebbero essere sottoscritti nelle prossime settimane, nel clou delle ferie di agosto.

Dobbiamo anche aspettare che lor signori siano in comodo.

La denuncia di Giorgia Meloni

Alcuni giorni fa la denuncia di Giorgia Meloni. «L’area del campo rom di Castel Romano», aveva scritto al Messaggero, «si è trasformata in una vera e propria galleria degli orrori ambientali. Il perimetro del campo viene oscurato da una gigantesca discarica abusiva. In una vicina scarpata si forma un deposito di carcasse di auto rubate, cannibalizzate e incendiate. Dalle lamiere annerite colano oli, benzina e nafta infiltrandosi, nel terreno nell’indifferenza generale».

 

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