Bonaccini pressa i compagni e la magistratura apre un fascicolo

Bonaccini pressa (indebitamente?) i ‘compagni’ del PD. La magistratura apre un fascicolo.

Bonaccini (rivolto a Pezzolato): “se (Elisa Trombin) si candida con la civica della Borgonzoni…è chiaro che poi succede qualcosa nei rapporti con voi…te lo volevo dire perché se è così  se per caso vinco io cosa che è probabile, dopo però non mi cercate più

L’audio della telefonata per adesso non è uscito, ma il sindaco del Comune ferrarese di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato ha diffuso il testo della telefonata ricevuta il 20 dicembre dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. La registrazione esiste ed è stata allegata all’esposto presentato dal sindaco ai Carabinieri di Bologna, nel quale si lamentano presunte pressioni fatte da Bonaccini affinchè tre Comuni limitrofi rifiutassero di condividere con Jolanda di Savoia alcuni dipendenti, dopo la decisione della vicesindaco Elisa Trombin di appoggiare la candidata di centrodestra Lucia Borgonzoni alle imminenti elezioni regionali.

La magistratura ha aperto un fascicolo.

Racconta Pezzolato che Bonaccini, senza alcuna ragione istituzionale, gli telefonò alle 9.44 del 20 dicembre, dicendo lui, fra l’altro, queste testuali parole: “io ieri sera ho parlato con Elisa… dalla telefonata non mi ha detto che si candida con la civica della Borgonzoni… se la scelta è quella è chiaro che poi succede qualcosa nei rapporti con voi…”.

Inoltre, il presidente della Regione, stando a quanto riporta Pezzolato, aggiunse di avergli detto quelle parole perchè, “se per caso vinco io come probabile, dopo non mi cercate più…” Infine, nel testo della telefonata diffuso dal sindaco di Jolanda si legge che Bonaccini, in quell’occasione, avrebbe detto, riferendosi alla scelta di Trombin di candidarsi con il centrodestra, “io non ho detto che deve candidarsi con me… diceva di no, punto… sto dicendo che se me la ritrovo candidata di là, chiedendo poi a Pezzolato di parlarne con lei e dirle che ti ho chiamato… la cosa che dico solo che dal candidarsi con me al trovarmela di là… chiaro che dopo allora c’è un giudizio e le avrei parlato.”

E pur avendo ribadito il sindaco più volte che non c’entrava nulla in quella discussione politica legata alla scelta della Trombin, alla fine il risultato chiaro del senso di quella telefonata, era che tendeva a far convincere la Trombin a non candidarsi con nessuno se lui non voleva avere ritorsioni come sindaco di un piccolo Comune di 3mila abitanti di certo bisognoso di supporto dalla Regione.

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