Argentina, l’economia sorprende: il piano Milei funziona. E smentisce i catastrofisti del 2024

Argentina, l’economia sorprende: il piano Milei funziona. E smentisce i catastrofisti del 2024

Un anno fa, le principali testate economiche internazionali descrivevano l’esperimento economico argentino con un misto di scetticismo e allarmismo. La ricetta di Javier Milei — tagli alla spesa pubblica, deregulation, cambio flessibile, stop all’emissione monetaria e riequilibrio dei conti — veniva bollata come irrealistica, pericolosa o addirittura insostenibile sul piano sociale.

Molti analisti prevedevano il collasso: iperinflazione, recessione prolungata, aumento della povertà e instabilità politica

Oggi, a distanza di poco più di sei mesi dall’inizio effettivo del piano di stabilizzazione, i dati raccontano un’altra storia.

Una storia prevista da chi come noi riponeva la fiducia nel professore di economia e non nel personaggio mediatico, eccentrico con la motosega che aveva spaventato e messo in crisi l’ idea planetaria di stato assistenzialista omnipotenziale.

Oggi il PIL argentino è in netta ripresa: fine della storia per chi lo gufava e fine della recessione argentina

Nel primo trimestre 2025, infatti , l’economia argentina è cresciuta del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ad aprile, l’attività economica ha registrato un aumento del 7,7% su base annua e dell’1,9% rispetto al mese precedente. Si tratta dei numeri migliori degli ultimi anni per il Paese, che esce così da una recessione iniziata nel 2022. È un dato che non solo contraddice le previsioni di stagnazione, ma suggerisce una fase di rilancio più rapida del previsto e conferma le teorie liberali del Presidente Milei.

Milei è riuscito a domare l’Inflazione in tempi record, infatti è bene rammentarlo che a fine 2023 viaggiava tra il 200% e il 300% su base annua, con un tasso mensile a doppia cifra

A maggio 2025, per la prima volta dal 2020, l’inflazione mensile è scesa sotto il 2%. Su base annua si attesta ora intorno al 43–47% e continua a rallentare mese dopo mese. Anche in questo caso, le voci più critiche parlavano di un’inflazione fuori controllo e difficilmente riducibile senza una recessione profonda. I fatti hanno smentito queste previsioni.

Un altro dato inequivocabile è che i conti pubblici sono in avanzo primario, dopo decenni e questo è il secondo successo inequivocabile

Dal punto di vista fiscale, il governo ha raggiunto in pochi mesi un obiettivo che mancava da oltre una decade: l’avanzo primario. Il bilancio, storicamente in deficit, è stato riequilibrato con una drastica riduzione della spesa pubblica e una politica di rigore che ha incluso il congelamento di molte voci di spesa e la sospensione di trasferimenti discrezionali. Anche qui le previsioni erano fosche: si temeva una crisi sociale esplosiva. La realtà ha mostrato che l’austerità, se accompagnata da coerenza politica e credibilità monetaria, può avere effetti positivi nel breve periodo.

Ha anche liberalizzato il mercato dei cambi anche questo era un altro punto chiave della strategia di Milei

È stato il superamento del sistema di controlli multipli sui cambi la vera innovazione. Oggi il Paese ha un regime flessibile, con meno distorsioni e maggiore trasparenza. I controlli sui movimenti di capitale sono stati quasi del tutto eliminati, aprendo le porte a un processo graduale di reintegrazione dell’Argentina nei mercati finanziari internazionali con ovvi benefici per import e export.

Ovviamente non sono tutte rose e fiori e non tutte le sfide sono superate. La Banca centrale fatica a ricostruire riserve valutarie sufficienti, e il rischio paese rimane elevato, intorno ai 700 punti base. Il ritorno stabile sui mercati obbligazionari dipenderà da progressi su questo fronte. Anche sul piano sociale persistono tensioni: la povertà, secondo stime indipendenti, resta superiore al 45%, ben lontana dai numeri ottimistici diffusi da alcuni ambienti governativi. Tuttavia, va notato che dopo il picco toccato nella prima metà del 2024, l’indicatore è in leggero miglioramento e questo è fondamentale, l’ inversione di tendenza di questo indicatore potrebbe essere l’ assicurazione politica del partito del Presidente alle prossime elezioni.

Ma possiamo ben dire che chi come noi aveva scommesso su Milei per salvare l’argentina dalla catastrofe senza ritorno non ha sbagliato e le previsioni di molti anche in Italia state smentite

Molti un anno fa bollavano Milei come un fenomeno effimero o un pericolo per l’economia si trova oggi davanti a un quadro radicalmente diverso. Il piano economico argentino, pur con fragilità ancora visibili, ha prodotto in pochi mesi risultati concreti e misurabili: crescita, disinflazione, riequilibrio fiscale, riforme strutturali. È un successo parziale ma significativo, che pone l’Argentina tra i casi più interessanti da osservare nel panorama economico internazionale.

In attesa del test politico, il vero banco di prova sarà politico, infatti, ma è bene rammentare che gli argentini poco più di un anno fa si affidarono alle cure del Prof. Milei solo per curare la febbre inflattiva arrivata a toccare il 300% annuo fuori controllo, e lui in meno di una anno ha trovato evidentemente la cura adeguata

Adesso le prossime elezioni legislative previste per ottobre saranno decisive per consolidare il percorso intrapreso. Vedremo se gli argentini continueranno a sostenere il Presidente che gli ha salvati dalla catastrofe o se la cura intrapresa ha già fatto scordare i benefici.

Se il governo riuscirà a ottenere il sostegno parlamentare necessario a completare le riforme — in primis il rafforzamento istituzionale e l’autonomia della Banca centrale — l’Argentina potrebbe davvero aprire un nuovo ciclo, più stabile e sostenibile.

Nel frattempo, i numeri parlano chiaro. E raccontano una storia molto diversa da quella che, con troppa sicurezza, veniva scritta solo dodici mesi fa da parte di chi nel mondo e anche in Italia era convinto dell’ insuccesso e dell’ impopolarità per le ovvie decisioni draconiane e gufava Milei più per paura di vedere sconfessare le proprie teorie populiste che per effettiva convinzione dell’ incapacità di un Premier che sta dimostrando al mondo do una teoria liberale

Chi come il sottoscritto aveva visto da tempo in Milei una soluzione ai problemi argentini adesso puòsostenere di aver visto bene.

Anche in Italia non basterebbero in un po’ più di liberali nel panorama politico.

“Lo Stato non è la soluzione spesso è il problema.” R.R.

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