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L’AUTOTRAPPOLONE DI TAJANI

di Kishore Bombaci
9 Luglio 2025
In Politica
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L’AUTOTRAPPOLONE DI TAJANI
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L’AUTOTRAPPOLONE DI TAJANI

Circa un mese fa si è celebrato un referendum popolare, fortemente voluto dalla sinistra italiana che ne faceva bandiera di un rivolgimento sociale che avrebbe dovuto compromettere gli attuali equilibri di Governo.

Insomma, la prima pietra di una rivoluzione sociale che – sempre nelle intenzioni dei promotori – avrebbe dovuito sancire lo scollamento tra l’Esecutivo e il popolo.

Come si ricorderà, il referendum che constava di cinque quesiti , l’ ultimo dei quali, il più importante per i promotori, sul dimezzamento dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza da parte degli immigrati

Ebbene, con buona pace delle pie illusioni di chi ha voluto e promosso quel referendum, gli elettori si sono espressi in modo chiaro bocciando tutti i quesiti e in particolare quello sulla “cittadinanza facile”. Persino una cospicua parte degli elettori di centro sinistra hanno rimandato al mittente la proposta referendaria, votando NO al dimezzamento dei tempi per l’ottenimento dell’agognato (da chi?) pezzo di carta .

Come tutti i commentatori hanno fatto notare, si è trattato di un chiaro segnale di ciò che pensano gli italiani delle scorciatoie in tema di concessione della cittadinanza.

“Non prevalebunt” sembra aver detto la maggioranza del popolo italiano, con buona pace, appunto, di una sinistra che aveva investito molte energie politiche nel buon esito quantomeno di quel quesito referendario, caricandolo di valenze simobliche che sono state totalmente sconfessate dall’elettorato

Insomma, uno scacco matto rispetto a una politica immigrazionista che di questi tempi non convince nemmeno tutti i progressisti.

Non può essere negato che, con la vigente legge, l’Italia è uno dei paesi euroipei che si caratterizza per ampio numero di cittadinanze concesse e dunque sorge spontanea la domanda se sia davvero una emergenza per il paese.

Pare che gli italiani abbiano chiaramente risposto in senso negativo

E di questo la politica dovrebbe tenerne conto.

Una battaglia dunque morta e sepolta?

Tutt’altro! Perchè il tema ritorna ciclicamente, ma quel che stupisce in questa occasione è in primo luogo la brevità temporale intercorsa tra la bocciatura referendaria e la sua (quasi immediata) riproposizione tematica seppur in diversa salsa; e, in secodo luogo l’autore del “rilancio”. Infatti, non è stata la sinistra sconfitta a tirar fuori dal cilindro il tema, ma addirittura Antonio Tajani, il quale ha ben pensato di riproporre lo ius scholae: cittadinanza per nascita in Italia e completamento di due cicli scolastici.

Una proposta che già Forza Italia aveva lanciato qualche mese fa facendo un clamoroso buco nell’acqua. Niet deciso da parte della Lega e un rifiuto seppur meno categorico da parte di Fratelli d’Italia

Non è intenzione di chi scrive entrare nel merito della proposta, su cui, a tempo debito, occorrerà discutere senza pregiudizi o preclusioni aprioristiche.
Qui il tema è di metodo. Non tanto di “an” bensì di “quommodo”. Ebbene, la strategia di Forza Italia si rivela dunque incomprensibile da questo punto di vista, più frutto di una notte di bagordi che non di un calcolo politico ragionato.

Un primo rilievo, come detto sopra, è la tempistica

Non è il momento di affrontare un tema serio come quello della cittadinanza agli stranieri, perché significherebbe misconoscere il pronunciamento popolare di un mese fa. È vero che la volontà popolare referendaria quasi mai è stata presa sul serio dal legislatore ma su un tema così divisivo, insistere rappresenta un errore politico di notevole caratura.

Un secondo rilievo è quello relativo alla fuga in avanti del leader di Forza Italia che evidentemente non ha considerato a sufficienza le conseguenze politiche (O forse sì, e allora sarebbe ancora peggio).

Da un lato, il leader di Forza Italia ha offerto una boccata di ossigeno alla sinistra che può recuperare terreno dopo la sonora sconfitta

L’ambiente progressista, ormai asfittico e in quasi semi-decomposizione, risulta infatti rinvigorito dalla proposta Tajani, su cui infatti, comprensibilmente si sono gettati PD e Movimento Cinquestelle cercando di andare a vedere le carte.
Dall’altro lato, la reazione del centrodestra è stata di chiusura netta. La Lega ribadisce la sua opposizione radicale (“non passerà mai”) e anche Fratelli d’Italia ha fatto muro (“Non è nel programma”).

Insomma un trappolone nel quale Tajani per incomprensibili motivi si è ficcato da solo e dal quale non può uscirne senza fare una figura barbina

Per quanto, dichiari di sostenere di non essere intenzionato a fare marcia indietro (ma al contempo dichiara di “non voler mettere in difficoltà il Governo, denotando una alta propensione alla supercazzola), ma, di fatto, la frittata è fatta.

Sinistra rinvigorita e centrodestra in agitazione. Uno scenario allibente, che suscita le stesse emozioni di quando un attaccante riesce a sbagliare un gol a porta vuota!

Sarà l’aria delle Regionali, sarà la calura estiva o non si sa cos’altro, ma l’errore di Tajani porta Forza Italia su un binario morto ( sul tema cittadinanza).

Generando un involontario asse con il PD e con il Movimento Cinquestelle

Straziante! Tutto questo, mentre la sinistra europea sta rapidamente invertendo la rotta in fatto di immigrazione e mettendo in campo misure restrittive che, in Italia, i progressisti definirebbero certamente come “fasciste”.

Insomma, un bel regalo che Tajani fa a Schlein Conte e company, distaccandosi da battaglie liberali ben più urgenti.
Prova ne sia che Marina Berlusconi – Deus ex machina di Forza Italia, al netto del suo stare dietro le quinte – non è certo corsa in soccorso del Segretario del partito. Anzi, il poco che ha detto chiarisce assai meglio di tante parole la propria posizione.

La figlia del Cavaliere ha fatto sapere di preferire battaglie liberali che erano tanto chiare al padre

E cosa Berlusconi pensasse della cittadinanza agli immigrati è noto ed è consegnato alle croncache.
Insomma dall’erede del Cav giunge un alt esplcito (seppur, come di consueto, con stile) a Tajani che sa di sonora sconfessione.

Ma le parole di Marina Berlusconi sono, o quantomeno dovrebbero essere, uno spunto di riflessione più ampio che trascende la singola – seppur evocativa – vicende per aprire gli occhi sulla strategia politica da adottare anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Il centro destra nasce per essere alternativo alla sinistra

Se è vero che la contrapposizione deve essere intelligente e non ideologica, ciò non deve spingersxi fino a far proprie le battaglie identitarie dei progressisti nella speranza di rosicchiare voti (nella migliore delle ipotesi) o addirittura per trarre da loro la propria legfittimazione politica (il peggiore dei casi). Tutto ciò è semplicemente suicida .

Il rischio è quello di perdere parte del proprio elettorato e non guadagnare i moderati di sinistra che in ogni caso non voteranno mai a destra

Qualcuno lo dica a Tajani il quale fra un andirivieni e l’altro, tra un cerchiobottismo e l’altro, rischia di entrare in rotta di collisione con le matrici ideali del partito che guida e di scompaginare una coalizione forte che governa il paese, ridando vita ai morti (politicamente) che infatti plaudono gaudenti al compagno T.

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Tags: CITTADINIFORZA ITALIAIN EVIDENZAIUS SCHOLAETAJANI
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