Ventimiglia: quando lo Stato mortifica Esercito e cittadini

La foto dei militari con il mitra nelle spiagge di Ventimiglia ha fatto il giro del web nello spazio di poche ore. Un immagine toccante e indecorsa. Una foto dal forte impatto mediatico e psicologico.

Nonostante le smentite, messe nero su bianco sul comunicato stampa, si tratta comunque di una caduta di stile. Pertanto, non basta svincolarsi dal problema sostenendo che “le immagini diffuse si riferiscono ad un intervento occasionale, non operativo, finalizzato alla realizzazione di un’attività giornalistica presso Ventimiglia.

Parliamo, infatti, di una vera e propria mortificazione per tutti i cittadini italiani. Non solo per il messaggio che viene dato dell’Italia a livello internazionale, ma altresì per la palese certificazione della inesorabile decadenza delle stesse Forze Armate le quali, ogni giorno che passa, si vedono svilite nel proprio ruolo e nei propri compiti.

È assurdo pensare che uno Stato, fondato sui principi di democrazia e libertà, mandi il proprio Esercito per controllare gli assembramenti come se fossimo in una dittatura militare.  Ancora più assurdo risulta essere il fatto che l’Esercito Italiano si presti a giocare il ruolo di comparsa in quella che sembrerebbe essere una scena cinematografica girata all’interno di un luogo simbolo di relax e spensieratezza.

La psicosi da Coronavirus è diventata la vera malattia del post-lockdown. Gli sceriffi del pensiero unico vogliono silenziare le voci libere e dissenzienti. L’Esercito, così come tutte le Forze Armate, ritrovino l’orgoglio momentaneamente smarrito e abbiano il coraggio di non prestarsi più a queste grottesche messe in scena da set cinematografico.

 

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