Una brutta Strada

Come avevo facilmente (pure troppo, onestamente) preconizzato nel mio articolo del 25 gennaio su Matteo Salvini il buon vecchio Ginostrada – sì, mi piace scriverlo tutto attaccato, mi perdonerete – non ha perso occasione per mettersi la maglietta rossa, la mitra (o il mitra) vescovile e, salito sul pulpito di Otto e Mezzo su La7, ha istruito le folle: “Al governo sono per metà fascisti e per metà coglioni. Non stiamo a sottilizzare sulle percentuali in un verso o nell’altro.” dando così una bella categoria ai leghisti e un’altra ai pentastellati, attirandosi ancora più simpatie di quanto non lo faccia normalmente. Poi ha pure rincarato la dose: “C’è anche il sottoinsieme dei fascisti coglioni, che è ancora più eclatante.” Non ci vuole un genio della psicologia a capire che si riferiva al nordico vicepremier.

Ha poi continuato a farneticare dicendo che in questa nazione lui ci sta male eccetera eccetera. Io, fossi in lui, approfitterei della famosa fuga di cervelli e prenderei la valigia da emigrante di lusso. Anche se però, nella fuga di cervelli lui si noterebbe un po’.

Poi è arrivato anche un altro compagnuccio del portafoglio: Andrea Camilleri il quale, tra un tiro di nazionali senza filtro, e una schiarita di voce non proprio elegante, ci illustra come queste risorse siano ormai integrate, paghino le tasse e via discorrendo. Chi non vuole bene al nonno?

Ma è mai possibile che i nostri sinistri amici non riescano mai a farsi notare altro che per le offese agli altri? Mi torna in mente pure Oliviero Toscani quando parlò con eleganza di Giorgia Meloni. Quando ero piccolo mi dicevano sempre che chi non ha niente di intelligente da dire, urla e offende.

Rileggendo questo articolo, ho semplicemente riportato dei fatti di cronaca facilmente reperibili anche su altre testate, non ho apportato un commento personale. Mi pare che si commentino da soli a sufficienza.

La sinistra unita saluta!

p.s. “Che squallore chi cerca di accostare le stragi di ieri (e i milioni di morti) con il controllo serio dell’immigrazione che fanno tutti i Paesi civili del mondo, e finalmente anche l’Italia.
Meno sbarchi, meno morti, meno soldi alla mafia, più diritti e più sicurezza. Ci vuole tanto a capirlo?” (Matteo Salvini)

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