Camicia bianca: da Chanel a 007, l’evergreen dell’abbigliamento maschile e femminile  

“L’educazione è come la camicia bianca… non passa mai di moda”

Matteo Renzi

“L’educazione è come la camicia bianca… non passa mai di moda” ricordava Totò. E ci si potrebbe fermare qui, alle parole di chi fu “principe della risata” ma, ricordiamolo, anche un principe di stirpe imperiale bizantina il cui outfit, in strada e sul palco di un teatro, era connubio di semplicità e forma. Come d’altronde l’eleganza impone.

Invece no, macchine avanti tutta perché sulla camicia bianca persistono dei dubbi, un po’ come sull’educazione: se il buongiorno, il per favore ed il grazie sono infatti diventati opzionali, la camicia bianca è vista da taluni come troppo uniforme, piatta, banale. “Che, la camicia bianca!? Mica lavoro al bar!”

Prima di lanciare anatemi e scomuniche, ricordiamo cos’è… la camicia bianca.

Indossare un capo per coprire il busto e da porre sotto una più ampia e calda casacca era cosa diffusa sin dal Medioevo. Fu tuttavia nel XVII Secolo che la camicia, bianca, iniziò a farsi largo sia fra i ceti popolari sia fra gli aristocratici. L’iconografia, prima barocca poi ottocentesca, ci ha regalato ampi camicioni aperti sul petto di pirati come Morgan, di duellanti con maniche stracciate da poderosi fendenti, di contadini avvolti nella kosovorotka di stoffa pesante.

Si deve prima a Lord Brummel poi a Coco Chanel l’evoluzione della camicia bianca quale elemento essenziale dell’abbigliamento maschile e femminile e, nel contempo, di capo semplice, lineare ed elegante. Il primo si concentrò sul colletto ed i polsini, la seconda propose la camicia bianca quale sostituto degli ingombranti busti, sopravvissuti al primo decennio del XX Secolo. Ve la ricordate la camelia bianca appuntata sul tailleur? Era il 1903, sembra ieri… E che dire poi di Dior? Consancrò la camicia bianca in organza sulla gonna di raso nero.

Citare Chanel non è solo un dovere verso la storia della moda, ma anche e soprattutto un’importante riferimento all’attualità. La camicia bianca è stata infatti protagonista di Le Bouton collezione haute couture di Chanel per la primavera-estate 2024. Rivisitata, rivista, di rottura ed insieme di congiunzione generazionale la camicia bianca resta un must della casa d’alta moda francese che non dimentica l’icona delle sue origini.

Presentando la collezione autunno inverno 2023-24 ai Giardini delle Tuileries, Dior ha riscoperto il fascino intramontabile di una camicia bianca informale, sbottonata su una gonna a matita ed esaltata da un paio di vellutini neri. E, sempre per la stagione autunno inverno, come non citare la camicia bianca abbottonata fino al collo ma senza cravatta, in bella vista su un completo doppiopetto grigio con giacca aperta e pantaloni cinti dall’iconica “G” di Gucci. O, ancora, Valentino che rivisita il guardaroba con un casual e sensualissimo abbinamento camicia bianca e denim.

Un inverno, passato, ed un’estate in arrivo rigorosamente in camicia bianca… per le donne! Perché i colori che domineranno la moda maschile nella bella stagione contempleranno l’oro, il rosa e il verde menta.

Attenzione, perché “dominare” non vuol dire sostituire del tutto un capo, specie quando è un simbolo di classe e di eleganza quale la camicia bianca.

L’outfit di Quantum of Solace di Daniel Craig è solo l’ultima delle tante rivisitazioni di un classico immortale. Nel caso di Bond camicia bianca aderente sbottonata fino al petto sotto un elegante cardigan blu a coste su pantalone chiaro; scarpe barca ai piedi. Magari, al polso, un Omega Seamaster. Fresca serata estiva, uscita informale e, perché no? Una passeggiata sulla spiaggia dopo un aperitivo in riva al mare: quale look migliore da sfoggiare per la situazione?

Prego non rispondere costume, canottiera e ciabatte…

 

 

 

 

 

(Fonte immagine di sfondo: Wiki)
Exit mobile version