Tutto questo agitarsi all’inseguimento di un mitico “centro” come “alternativa” alla sinistra arcobaleno e alla destra, e’ sinceramente infantile.
Se è con questo pio-pio, bau-bau, miao-miao, bla-bla che si pensa da una parte di scalzare il Governo Meloni, dall’altra di recuperare almeno una parte di quel 50% di elettorato che rinuncia a votare, questi fessacchiotti si illudano pure
Qualcuno, il più abile, il più furbo, si garantirà qualche sgabello o un posto laterale come in passato: sopravvivenza fine a sé stessa.
Nulla più che il galleggiare
Lo hanno fatto due poveri babbei come Renzi e Calenda quando hanno presentato alle ultime elezioni quella fuffa del “terzo polo” che si e’ sciolto come si scioglie un sorbetto sotto il sole e che ha avuto solo il “merito” di far abboccare qualche credulone che conosce la politica come io conosco la fisica quantistica.
Adesso, come se non avessero sbattuto la capoccia al muro, ci riprovano tali Luigi Marattin e Andrea Marcucci con il loro “Partito liberaldemocratico”, che non e’ altro che la fotocopia di quella stronzata del “terzo polo” partorita per fini personali.
Come se nulla fosse questo sedicente “Partito liberaldemocratico” tenta di nuovo di far abboccare gli stessi creduloni ancora convinti che in un sistema bipolare, seppure molto imperfetto, e con una legge elettorale che favorisce le aggregazioni, e al contrario sfavorisce chi vuole andare per conto suo, ci possa essere un “centro” decisivo e alternativo ai due schieramenti principali
Quindi, e’ fuffa, aria fritta.
E per quanto riguarda l’essere “alternativi”, sono curioso, per esempio, di vedere ai ballottaggi delle amministrative a chi daranno il loro sostegno.
Se al candidato di centrodestra o a quello di sinistra.
Sara’ la ruota di scorta del PD, d’altronde e’ un partitino composto da gente di sinistra, da progressisti in crisi d’identità
Come i loro capi, tali Luigi Marattin e Andrea Marcucci.
Due ex PD.
Due progressisti.
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