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Tutti i limiti del Campo Largo nelle sinistra toscana

di Silvia Castellani
6 Agosto 2025
In Politica
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Tutti i limiti del Campo Largo nelle sinistra toscana

A lungo considerata una roccaforte “rossa” e un laboratorio ideale per l’esperimento del campo largo, la Toscana oggi si trova a fare i conti con le contraddizioni interne a quell’alleanza mai veramente decollata tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

A pagarne il prezzo politico è innanzitutto Eugenio Giani, presidente della Regione, sempre più solo e sempre meno punto di riferimento della coalizione progressista.
Il “modello toscano”, sbandierato dal Nazareno come esempio virtuoso di collaborazione tra forze diverse, si è rivelato in realtà un castello di carte, incapace di reggere all’urto delle tensioni interne e delle logiche di potere

E mentre a Roma si cerca di tenere in piedi il fragile asse tra Pd e 5 Stelle in vista delle prossime elezioni politiche del 2027, in Toscana il progetto “imposto dall’alto” potrebbe avere conseguenze che potrebbero allargarsi ben oltre i confini regionali.

Nel mirino c’è la figura di Eugenio Giani, divenuto governatore anche grazie all’alleanza, non elettorale, ma solo esecutiva, dei 5 stelle. Oggi però il partito di Conte è in rotta con il Pd su diversi fronti: dalla sanità alla gestione dei fondi europei, fino alla spinosa vicenda degli inceneritori e delle grandi opere.

Il Presidente si trova costretto a governare in un clima di conflitto perenne, senza più una maggioranza politica realmente coesa

E nel centrosinistra toscano si respira aria di resa dei conti. La forzatura dei 5 Stelle toscani, costretti a rimanere nel perimetro dell’alleanza, non è solo un fatto locale, ma il sintomo di una inconciliabilita’ politica più profonda, che rischia di riflettersi anche sulle prossime elezioni comunali a Firenze e Prato, città strategiche dove il “campo largo” potrebbe presentarsi diviso, se non addirittura in aperto conflitto.

E le dichiarazioni di stamani di Conte non fanno che aggravare il già pesante clima di rottura fra Pd – 5 Stelle.

La fragilità del campo largo toscano è anche il riflesso della crisi interna al Pd, diviso tra un’ala riformista più vicina a Giani e una sinistra interna sempre più insofferente

Il partito fatica a trovare una linea unitaria su temi centrali come il lavoro, la transizione ecologica e il welfare, e nel frattempo perde pezzi, consensi e soprattutto credibilità presso l’elettorato di centrosinistra, sempre più disorientato.
Il rischio, concreto, è che alle prossime scadenze elettorali il Pd si ritrovi spiazzato sia da sinistra che da destra, con i 5 Stelle pronti a correre da soli e l’area centrista (Italia Viva, Azione, Noi moderati) a reclamare un proprio spazio autonomo, magari con candidati alternativi.

Uno scenario che potrebbe spaccare il centrosinistra e spalancare la porta alla destra anche in roccaforti storicamente “sicure”

Ciò che accade oggi in Toscana potrebbe essere un’anticipazione di ciò che accadrà a livello nazionale. Se il campo largo non regge nemmeno in una regione dove dovrebbe avere terreno fertile, come può pensare il centrosinistra di riproporlo su scala nazionale?

Le frizioni toscane tra Pd e M5Stelle sono lo specchio di un’alleanza forzata, basata più sulla paura della destra che su una reale visione condivisa.

A questo punto, il modello toscano da laboratorio progressista rischia di trasformarsi in un avvertimento

Senza una reale convergenza programmatica, senza una leadership forte e inclusiva, e senza un partito democratico capace di rinnovarsi davvero, il campo largo è destinato a restare una chimera elettorale. E Giani, nel suo isolamento, ne è il simbolo più evidente.

Eugenio Giani alla fine la spunterà. Conte oggi ha detto si alla sua candidatura

E il 12 ottobre i toscani andranno alle urne. Ma è evidente che il campo largo in Toscana scricchiola e forse è già imploso. Il Pd non riesce a tenere insieme le sue anime, i 5 Stelle marcano le distanze, e Giani si muove, e con tutta probabilità si muoverà in caso di vittoria in un eventuale governo bis, in equilibrio precario. Le ripercussioni saranno inevitabili nei rapporti tra le forze politiche e nei futuri assetti del centrosinistra. E se a Roma qualcuno sperava in una ricetta toscana per vincere le elezioni, farebbe bene a guardare meglio cosa bolle in pentola a Firenze. Perché potrebbe essere già bruciato tutto.

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Tags: Campo LargoCINQUESTELLEEUGENIO GIANIPRIMO PIANOREGIONE TOSCANA
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