Turismo: la Toscana al primo posto per l’enogastronomia

Uno degli angoli di Toscana più amati e frequentati di sempre, la Val d'Orcia

Uno degli angoli di Toscana più amati e frequentati di sempre, la Val d'Orcia

Dolci, verdeggianti colline il cui profilo è disegnato da lunghi filari di vite; pievi e piccoli borghi arrampicati sui cocuzzoli, nascosti tra olivi d’argento; strade sinuose che scivolano tra i campi dorati di grano. La Toscana che tutto il mondo affascina è disegnata dalle sue produzioni enogastronomiche: un unicum di natura e cultura che plasma la morfologia del territorio e continua ad attrarre visitatori da tutto il mondo. I dati lo dimostrano, la Toscana è la regina dei desideri enogastronomici degli italiani con il 18% degli intervistati che che come migliore destinazione per un viaggio o una vacanza enogastromica. Ad affermarlo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, il primo e più completo studio specifico sul tema condotto e coordinato dalla prof.ssa Roberta Garibaldi. A confermarlo anche i dati forniti dallo studio condotto da Confcommercio-Confturismo insieme all’Istituto Piepoli, per il quale l’arte e la cultura che trasudano da chiese, palazzi e musei, il mito del buon cibo, la bellezza struggente dei paesaggi, rimangono punti di riferimento per il turista italiano, che colloca la Toscana in cima alle mete più ambite per una futura vacanza nel Bel Paese da compiere nel 2019.

Motivi? Sicuramente una buona base di partenza: l’ampia varietà di prodotti locali e ricette che affondano radici in antiche tradizioni particolarmente votate alla condivisione ed al racconto ma anche il connubio con arte, natura, paesaggio ed il maggior numero di strutture – in particolare cantine ed agriturismi – in cui il turista può vivere un’esperienza enogastronomica cucita su misura. C’è poi il fatto che la Toscana è stata in un certo senso antesignana del turismo enogastronomico, promuovendone la diffusione al punto di diventare, oggi, un vero e proprio brand enogastronomico riconosciuto in tutto il mondo. 

Ed a margine di un 2018 fortunato per la nostra regione, in cui è stata superata quota 48 mln di presenze, proprio per la sua fortissima attrattività in termini di enogastronomia la Toscana si colloca al primo posto nelle prenotazioni per tour legati al cibo e ai vini in Italia, cresciuti del 53% nell’ultimo anno. La notizia è stata diffusa da TripAdvisor Italia in occasione della prima giornata del “Food&Wine Tourism Forum” a Grinzane Cavour (Cuneo). Scendendo nel dettaglio, i tour gastronomici in Italia hanno avuto un incremento del 45% mentre quelli enologici hanno registrato un +67% ma, come ha affermato Valentina Quattro, associate director di TripAdvisor Italia, nel corso dell’incontro: Se andiamo a guardare la classifica delle prime dieci esperienze globali più amate dai viaggiatori di tutto il mondo, il giro turistico di un giorno in Toscana si classifica in terza posizione“. Maggiori info nell’articolo di InToscana, a questo link.

Tra le best practice made in Tuscany è sicuramente da citare il progetto Vetrina Toscana per il suo importante contributo di comunicazione delle eccellenze enogastronomiche locali, dai prodotti ai produttori ed ai luoghi dove consumarli. Proprio Vetrina Toscana, che conta oggi oltre 1000 ristoratori e quasi 300 botteghe alimentari, ha recentemente commissionato uno studio sul turismo in toscana, attingendo ai risultati dell’indagine sul turismo realizzata da Banca d’Italia.

Nello studio emerge la centralità dell’enogastronomia tra le motivazioni del viaggio in Toscana. Per il turismo straniero questa rappresenta il 7% circa delle notti; al terzo posto dopo l’arte e la cultura ed il turismo balneare. Un valore superiore alla media nazionale, che si attesta sul 3,4%. Un turista, quello straniero, che non si accontenta del “mordi e fuggi” e che ricerca le tipicità alimentari della regione, il più delle volte senza badare a spese. Il turista enogastronomico in Toscana è il “top spender” per la spesa giornaliera (163,90 euro) e per la ristorazione (47,47 euro). Proprio per la ristorazione i turisti stranieri in Toscana spendono oltre mille milioni di euro, attestandosi sul 24% del totale e cresciuta di circa 6 punti percentuali più della spesa totale dal 2012.

Altro dato rilevante è il gradimento del cibo toscano: i pasti consumati dagli stranieri che soggiornano in Toscana ottengono una media di 8,7 punti su 10, superiore alla media nazionale e con una fortissima concentrazione di giudizi positivi in zone lontane dai maggiori centri. Dato questo che può essere di stimolo per continuare ad investire in luoghi dalla forte “tipicità”, non per forza prossimi alle maggiori città ma caratterizzati da una variegata offerta e da una elevata attrattività in termini di “cose da fare”, capaci pertanto di ampliare la stagione turistica anche fuori dai consueti confini temporali.

Insomma, l’enogastronomia si è oramai configurata come il vero valore aggiunto del “Viaggio in Toscana”: un connubio di immersione nella bellezza, nella natura, nei profumi, nei sapori e nelle suggestioni di un territorio che è stato in grado di mescolare sapientemente tutti gli ingredienti per creare la ricetta di sicuro successo. In una parola: esperienza.

La suggestiva Cappella di Vitaleta in Val d’Orcia
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