TRUMP : ORA SÌ ..ORA NO
Al posto di guida di un auto di servizio siede un carabiniere. Costui chiede al collega che staziona fuori dalla vettura ‘ Guarda se funzionano le frecce’ . E quello ‘ Ora sì .. ora no..ora sì..ora no’.
Questa vecchia barzelletta ben si attaglia al presidente Donald Trump e alle sue esternazioni
‘Zelensky è uno stupido guerrafondaio, non lo aiuteremo più, niente più armi’.
‘Zelensky merita il nostro aiuto, avrà le armi .’ ‘ Ora sì ..ora no ‘.
‘ Con Putin si può trattare è uno leale.’
‘ Con Putin non si può trattare è sleale, dice e fa ‘ stronzate ” ‘ Ora sì.. ora no ..ora si..ora no ‘.
‘ Adesso metterò i dazi. Ora li metto, anzi no’ ‘Ora sì.. ora no ..’
E via così in quasi tutti i temi sui quali fa dichiarazioni.
Egualmente con gli amici e i nemici. Passare da una parte all’altra è un attimo, senza neppure motivi evidenti.
I comportamenti apparentemente contraddittori hanno una loro spiegazione
Trump non è un pazzo da internare come in molti vorrebbero farlo apparire.
Non è neppure un Nerone o un Caligola contemporanei.
Non è neppure nè un amico nè un alleato affidabile.
Trump è il presidente della potenza militare più forte del pianeta.
È improbabile che un matto o un satrapo o un benefattore possa aver raggiunto democraticamente posizioni simili .
Il governo degli USA è il braccio politico della finanza dominante
Questa posizione è acclarata, come senza incertezze e con una qualche ironia conferma Alan Greespean, il grande vecchio della finanza mondiale.
Motivo in più per consolidare la certezza che ogni atto di Trump ha un suo perchè.
Si tratta a ogni evidenza di un comportamento tattico.
È spiazzante, inafferrabile, ingestibile,incollocabile
Ma si orienta sempre in una direzione: ‘ First America’.
Con questo target tenta di ricavare il massimo da ogni interlocutore.
Nessuno è amico, nessuno è nemico.
Con questo tira e molla vende il suo gas, regola il commercio internazionale a suo pro, tenta di ripristinare priorità produttive
Lo scopo è assicurare la continuazione del dominio della finanza speculativa però integrata con l’economia produttiva, secondo le nuove strategie.
Di conseguenza tenta di sedare le speculazioni di finanza derivata e di reindirizzare i capitali su investimenti speculativi sì, ma su lavoro e produzione.
In questo schema rientrano le oscillazioni di Borsa, la debole difesa del dollaro e la promozione delle criptovalute
Scoraggiare la finanza speculativa rimasta coi Clinton e con gli Obama e col partito democratico è un obbiettivo per battere le policrisi del sistema globalista.
Un altro obbiettivo è come insegna Henry Kissinger la determinazione del lotto degli interlocutori.
La parti che interessano sono le grandi potenze, Cina e Russia. Il resto è una variabile indipendente,che non merita particolare interesse
Interloquire con gli stati omologhi non significa essere ‘ amici’ ma controparti che si incontrano e si scontrano a tutela dei rispettivi interessi.
In questo novero non rientra l’ Unione Europea, debole, priva di una politica estera unitaria e unico ente politico schierato per il metodo speculativo puro e il green deal
Cioè con le truppe accampate sull’altra sponda rispetto a Trump e ai suoi gestori.
Comprensibile è stato il tentativo di accreditamento compiuto dalla presidente del consiglio.Ha cercato di autopromuoversi in una sorta di rapporto che sperava privilegiato con Trump.
Indi ha provato a assumere un ruolo strategico fra il tycoon e i ‘parassiti’ dell’UE, amici dei nemici del presidente.
Le mosse non hanno avuto il successo sperato per la presidente del Consiglio e hanno messo l’ Italia in una posizione di gregariato invero poco agibile
Da un lato ci si è trovati a azzardare giustificazioni per le contraddizioni trumpiane, dall’altro a non perdere il filo con l’Unione Europea.
UE che è frontalmente contrapposta alle esternazioni del presidente USA e alle politiche di disimpegno sul new deal e la green economy
In più le trattative americane con la Russia si sono svolte bypassando l’Unione tutta e l’Italia in particolare.
Invece di cogliere l’occasione di sviluppare iniziative più in linea con l’interesse nazionale ci si è trovati penalizzati a dibattersi in posizioni di sfondo in scontri di altri per gli interessi di altri.
E in più gravati da un ulteriore debito sia per il cosidetto riarmo, sia per gli obblighi di acquisto di fonti energetiche da chi fa pagare il prezzo più alto
Sta andando a finire che invece di approfittarsi dell’opportunità di svincolarsi da qualche condizionamento, ci si è legati a due padroni Trump e Ue, peraltro portatori si interessi divergenti.
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