Tennis: la prima importante finale di Jannick Sinner

Hurkacz

Sono sul 6-7, 4 a 5, battuta Hurkacz nella finale ATP1000 di Miami tra il nostro diciannovenne Jannick Sinner e Hubert Hurkacz. Jannick stava sotto 4 a zero in questo secondo set. Il primo set perso al tie break ha avuto statistiche che hanno dimostrato che la prima di Sinner è entrata poco, il 60% e i punti sulla prima sono stati solo il 50% delle prime entrate. Il suo avversario mette dentro la prima più spesso, il 69% ma fa il 65% dei punti sulle prime giocate. I punti vinti sono stati 53 per il polacco e 45 per il nostro tennista italiano.

Per vincere il tie break la prima è fondamentale. Per vincere una finale altrettanto. Per vincere un match di circolo pure, ma non così fondamentale.

Il nostro eroe è rientrato dal 4 a zero nel secondo set dopo un passaggio a vuoto. Dovuto forse alla incapacità di trasformare colpi non forzati in vincenti. A volte la differenza tra un errore non forzato per un dritto finito sulla rete e un vincente è la testa.

4 a 5 trenta pari. Questi punti determinano chi vincerà questo secondo set e pure chi vincerà il torneo.

Match point Hurkacz. Batte il polacco. Fase concitata con colpi da fondo campo, ma Hurkacz si difende e un colpo lungolinea lungo tradisce il nostro italiano.  Hurkacz vince il match ed il torneo di Miami.

Sinner svuotato di energie mentali

4 game a zero sono uno sforzo notevole di testa da recuperare. Un black out che toglie energie mentali.

Ma noi italiani siamo fieri, contenti, che la nostra gioventù, in uno sport competitivo, dove vi sono campioni di tutte le nazioni, tiene alta la nostra bandiera e si propone come un vero emergente e non come una meteora.

Noi tennisti magari stiamo attenti a molti dettagli che servono per giustificare la sconfitta. Da spettatore e da sportivo posso dire però che Jannick ci fa divertire, lotta, e coriaceo. Si fa rispettare. E per un movimento come il nostro, quello del tennis, uno così ci mancava. Uno che ci dia speranze in questo periodo così strano, poter lottare insieme ad un nostro compatriota, giovane è proprio c’ho che ci voleva.

Parte tecnica: poche prime, pochi punti, molti rischi presi per far punto e quindi molti errori forzati. Forse ha giocato il match nello spogliatoio con la testa. A noi tennisti succede. Quando hai 19 anni va bene. Bravo Jannick. Avanti così!

 

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