Tampone anale, la Commissione europea spinge forte perché si utilizzi

tampone anale

Finalmente ci siamo… arriva il tampone anale anti-covid anche in Europa! Basta con quel fastidiosissimo stecchetto piantato nel setto nasale dal farmacista di turno. Abbiate un po’ di pazienza, a breve ce lo pianteranno nel culo, il tampone. La buona novella ci giunge direttamente da Eric Mamer, portavoce capo della Commissione Europea.

L’algido burocrate di Bruxelles dallo sguardo sadico ha spiegato che i tamponi anali sono molto più affidabili degli altri: nasali, salivari e orofaringei. Poi Eric, con malcelata soddisfazione, ha aggiunto che l’Europa sta pensando ad utilizzarli.

Sempre secondo il nostro untuoso burocrate non ci sarebbe da stupirsi, in Cina pare sia il pane quotidiano nella lotta al virus.

Quindi adesso tutti a pecora nel Vecchio Continente? Più o meno. Ogni Stato, nel rispetto del pieno spirito paneuropeo, sarà libero di disporre dell’ano dei propri sudditi come meglio crede.

L’unica cosa che abbiamo fatto – chiosa soddisfatto Mamer – è raccomandare alcuni test esistenti e chiedere un certo livello di coordinamento“. Tradotto: il culo si fa come diciamo noi – se farlo e a chi, scegliete voi. Democratico, non c’è che dire.

In Italia il problema non si porrà nemmeno, tutti a 90 gradi subito e guai a chi si lamenta. Saranno graditi, invece, i gridolini di approvazione.

Sono ani duri signori miei, molto duri.

 

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