Sulla guerra non esiste libertà di informazione

Sulla guerra non esiste libertà di informazione. È una delle cose più tristi da rilevare nell’Occidente democratico. Tutti serrano i ranghi. È proibito ragionare. Viene visto come disfattismo.

Un libro interessante

Qualcuno cerca di rompere, il muro granitico della propaganda di guerra. Perché in guerra siamo. E i media hanno una gravissima colpa in questo. Non per averne documentato gli orrori. Ma per averne fatto una narrazione unilaterale.

Edgar Morin ha scritto un interessante libello di riflessione, dal titolo Di guerra in guerra. Morin in questo libro, analizza la propaganda del corso dei vari conflitti. L’agiografia che da sempre, ciascuna delle parti fa del proprio comportamento. L’occultamento dei crimini di guerra dei vincitori sui vinti.

Morin, che nella seconda Guerra mondiale combatté coraggiosamente, ammette la natura criminale di bombardamenti alleati su Dresda. Ammette, la colpa e la maestificazione Sovietica, sui massacri di militari polacchi, addebitati ai tedeschi.

Morin è uno dei più grandi sostenitori della natura criminale della Germania nazista, ma alla luce di questo condanna comunque qualunque abuso da parte degli alleati. Ma soprattutto cerca di parlare con obiettività della guerra in Ucraina. Rivelando i veri pericoli.

Il libro termina con la seguente parole: nel 2017 c’erano 80 milioni di esseri umani sull’orlo della carestia. Poi, dopo la pandemia, 266 milioni, e attualmente 355 milioni. Più la guerra Si aggrava, più la pace è difficile e più è urgente. Evitiamo una seconda guerra mondiale. Sarebbe peggio della precedente.

Il conflitto

In questa guerra c’è solo una narrazione unilaterale. Non si parla del colpo di stato di Piazza Maidan del 2014. Non ci sono aziende alle violenze ucraine nel Donbass e nel Donetsk. L’allargamento della NATO, adesso che era stato promesso non sarebbe avvenuto da Bush a Gorbaciov, è un argomento tabù.

Tutto questo sta radicalizzando le posizioni. Sta facendo diventare questo conflitto una guerra del bene contro il male. Nessuno nega che sia stata la Russia a  invadere l’Ucraina. Ma questo non significa santificare una parte e demonizzare l’altra . Omettere del tutto le responsabilità occidentali. Negare la natura brutale e repressiva del governo dell’ Ucraina nei riguardi della popolazione, della lingua e della cultura russa.

 

 

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