Spiare il partner… alcune incredibili storie raccontate da Tracey Cox

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Avete mai spiato il vostro partner? Pensateci prima di farlo visto che oggi è diventato talmente semplice che una singola tentazione potrebbe rovinarvi la vita. Parola della sexperta Tracey Cox che spiega come dallo “spionaggio” non arrivano mai buone notizie. «Se lo fai per “rassicurazione”, smetti di prenderti in giro. Spiare non placa le tue paure, alimenta la gelosia perché se trovi qualcosa che sembra sospetto, ti faRà diventare pazzo visto che non puoi chiedere spiegazioni. E il nostro cervello fa sempre un ottimo lavoro nell’immaginare il peggio. Se ti arrendi e confessi quello che hai fatto, il tuo partner (giustamente) si sentirà indignato perché non ti sei fidato e hai invaso la sua privacy. Si perde in ogni caso. Chi ha spiato il partner non lo rifarebbe e il motivo è nelle loro storie».

Le storie di chi ha spiato il partner

«Ogni volta che ho ficcato il naso, ho trovato qualcosa che non mi piaceva. Quasi sempre non era nulla, ma ogni volta che trovi qualcosa, ti divora dentro e non puoi fare a meno di confrontarti con il tuo partner. Poi c’è – inevitabilmente – un litigio enorme, ti dà una spiegazione perfettamente logica e ti senti un idiota».

«Quando il mio ragazzo si è trasferito da me, ho aspettato che andasse al lavoro e poi ho controllato ogni cosa. Sono stata ricompensata da vecchie lettere d’amore e foto di lui con altre donne. Aveva 42 anni, ovviamente aveva un passato. Mi ha colpito. Volevo disperatamente chiedergli se mi amava più di quelle altre donne, ascoltare le storie dietro a quelle foto. Alla fine, ero così disperata che ho confessato quello che avevo fatto e ho chiesto rassicurazioni. Mi ha guardato, è andato in camera da letto, ha fatto le valigie e mi ha mollato. Ha detto che non aveva senso continuare se non aveva la mia fiducia».

«Ho spiato e beccato il mio partner e non me ne pento. Mi aveva tradito con la mia migliore amica. Sono andata direttamente da un avvocato e siamo stati in grado di usare quello che avevo trovato come prova per ottenere un accordo di divorzio più equo».

«Il problema dello spionaggio è che crea dipendenza. Diventa un’abitudine. Ero sospettosa per un rapporto che aveva con un’amica e lui si fidava e ha lasciato il computer acceso. Ho subito stabilito che aveva uno schema. Se le cose andavano bene tra noi, non aveva nessun contatto. Se andavano male si metteva in contatto con quella persona. Dopo un po’, ho capito che non gli interessava altro che essere amici e lui non sarebbe mai andato via, ma non riuscivo a smettere di ficcare il naso. Inutile dire che la relazione è finita».

«Molto tempo fa, sono tornato a casa presto e ho scoperto che mia moglie faceva sesso virtuale con un ragazzo che aveva incontrato online. Ci siamo subito separati, ma lei mi ha detto di voler lavorare al matrimonio e di non avere una relazione con lui. Non sentivo di potermi fidare di lei e, conoscendo la sua password, sono entrato nei suoi account di posta elettronica e sui social media. Ho scoperto che aveva parlato male di me con tutti e aveva ancora in programma di incontrare questo ragazzo di persona. Avevo il cuore spezzato. Pensereste mai che potremmo stare ancora insieme? Siamo sposati da 12 anni, abbiamo due figli e un mutuo».

«Se non avessi spiato mio marito, non avrei scoperto che non solo aveva una relazione, ma aveva messo incinta una donna».

Quali sono le cose peggiori trovate durante lo spionaggio

«Un paio di mutande logore in tasca».

«Lunghe ciocche bionde di capelli sul sedile posteriore della nostra macchina. I miei capelli sono corti e castani». «Ho guardato nel cesto della biancheria e ho scoperto che le sue mutande erano macchiate di sperma e non avevamo fatto sesso quella settimana».

«È arrivato tardi dopo una serata fuori con i ragazzi e io ero sospettosa, così mi sono offerta di fargli un pompino. Puzzava come se avesse appena fatto sesso e ho trovato una ciocca di capelli – che non era la mia – avvolta intorno alla testa del suo pene».

«Ho scoperto una foto del pene del suo collega». «Una pila di giocattoli sessuali che erano stati usati e non lavati». «Dalla cronologia è emerso che guarda ore di porno gay».

 

Fonte: https://www.dagospia.com/

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