Solidarietà per il Presidente Mattarella e i Ministri, Tajani e Crosetto inseriti nella lista dei “russofobi”

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Solidarietà per il Presidente Mattarella e i Ministri, Tajani e Crosetto inseriti nella lista dei “russofobi”

Roma protesta con fermezza e il governo italiano convoca l’ambasciatore russo e il mondo politico risponde compatto alle accuse mosse da Mosca

Il 24 luglio 2025 il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha pubblicato sul proprio sito una sezione intitolata “Esempi di manifestazioni di russofobia” contenente estratti di dichiarazioni ritenute ostili nei confronti della Russia

Tra le personalità incluse spiccano il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e i ministri Antonio Tajani (Esteri) e Guido Crosetto (Difesa).

Per il Presidente Mattarella vengono citati in particolare un discorso tenuto all’Università di Marsiglia il 5 febbraio 2025, in cui ha paragonato l’invasione russa dell’Ucraina all’espansionismo nazista, e un’intervento di maggio 2024 durante la commemorazione della battaglia di Montecassino. Le dichiarazioni dei ministri Tajani e Crosetto risalgono invece a interviste pubblicate nel 2024, nelle quali esprimevano sostegno all’Ucraina e condanna alla politica di aggressione russa.

L’Italia ha reagito convocando l’ambasciatore russo in segno di protesta formale. Il ministro Tajani ha definito l’inclusione di queste figure come “una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano”, offrendo solidarietà personale e istituzionale al presidente Mattarella

La premier Giorgia Meloni ha bollato la pubblicazione come “propaganda russa” mirata a distogliere l’attenzione dalle responsabilità di Mosca, riaffermando il sostegno italiano all’Ucraina.

La reazione del mondo politico interno è stata unitaria: esponenti del Pd, del M5S, di Fratelli d’Italia, della Lega e di altri gruppi hanno parlato di operazione offensiva, politica e inaccettabile, definendola una forma di lista di proscrizione degna di regimi autoritari

In termini diplomatici e simbolici, l’iniziativa russa ha avuto l’effetto opposto a quello desiderato: anziché intimorire, ha rafforzato la coesione interna e ribadito la determinazione italiana a difendere i valori democratici e il supporto all’Ucraina in campo internazionale.

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