Sicilia: reddito di cittadinanza e lavoro in nero. Una consuetudine

reddito di cittadinanza

Vorrei fare un sentito ringraziamento ai 5Stelle che, col reddito di cittadinanza, hanno peggiorato una situazione già drammatica.

Detto questo passiamo prima al mero fatto di cronaca: un bracciante rumeno, dopo il periodo di prova presso un’azienda agricola dell’agrigentino, rifiuta l’assunzione per non perdere il reddito di cittadinanza. Da lì ne scaturisce una colluttazione col datore di lavoro e scatta la denuncia.

Questa storia è andata così, ma è una mosca bianca. Perché di datori di lavoro, specialmente al sud, che vogliono assumere in bianco, ce ne sono ben pochi. Già erano pochi prima, adesso poi…

Sì perché prima che i 5Stelle avessero la pensata di ingegno di proporre la mostruosità del reddito di cittadinanza (andiamo a vedere dove sono stati votati), la cultura del lavoro in nero era sempre proposta dagli imprenditori. Con i lavoratori che, pur di lavorare, accettavano anche questo trattamento.

Invece adesso, dove lo Stato paga chi non lavora e mortifica chi lavora, sono gli stesso “in cerca di occupazione” che pretendono di non essere assunti. In questo modo si innesca un circolo vizioso da cuoi mi pare veramente complesso uscirne.

Grazie a voi, prodi pentastellati, che la piaga del lavoro nero, non solo non è stata fermata, ma si è addirittura accentuata. Evviva.

Avete promesso quattrini gratis a chi non lavora, ed il risultato è questo. Facile farsi votare così: se mi dai il voto e vinco, ti prometto soldi gratis per restare a casa. E magari fare qualche lavoretto a nero, dove non ci paghi nemmeno le tasse. Manica di incompetenti pericolosi!

Tanto poi le tasse le pagano sempre i soliti, e magari pure di più. Perché per mantenere questo abominio servono quattrini. E tanti.

Viva il reddito di cittadinanza! Viva il lavoro in nero! La mafia ringrazia! Applausi a scena aperta ai 5Stelle!

 

Leggi anche: E morte sia. Le esecuzioni ebbero luogo con Nicola Furlotti

www.facebook.com/adhocnewsitalia

Seguici su Google News: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version