Scuola: la follia di insegnanti e sindacati

Insegnanti e Sindacati – Ci siamo! Finalmente le scuole stanno riaprendo. Alcune anzi sono già riaperte oggi. Potrà forse sembrare una cosa banale, ma un bambino che va a scuola è un bambino che porta serenità in famiglia. Per vari motivi.

Oltre alla didattica pura e semplice, c’è l’aspetto del confronto, dell’amicizia della socializzazione. L’orrenda locuzione “distanziamento sociale” che i nostri tiranni (non nell’accezione greca del termine) ci hanno imposto lavandoci il cervello e cercando di renderci dei fantocci, sta per avere fine. Oggi ho portato mia figlia all’asilo – perdonatemi se lo chiamo ancora asilo e non con i termini di oggi tanto cari ai burocrati – e ho visto una felicità sana e incontenibile nei suoi occhi.

Dopo quello che ho scritto ieri sul paventato sciopero degli insegnanti (clicca QUI per leggere l’articolo), della follia che sindacale che spadroneggia in una casta che dovrebbe essere immacolata, perché è quella che forma i nostri figli, oggi mi arriva un opuscolo molto interessante.

Ormai è evidente a tutti che se sei un medico rianimatore, un infermiere di pronto soccorso, sei una categoria molto meno a rischio di quella degli insegnanti. Se lo dicono i sindacati vuol dire che è vero. Ed è per questo che nell’opuscolo informativo rilasciato dalla dirigenza scolastica dell’Istituto Comprensivo Compagni – Carducci (ai miei tempi si chiamava “scuola”, ma io sono antico), c’è una pagina che spiega molto bene quanto i docenti siano preziosi.

L’opuscolo della Compagni – Carducci

Devo essere onesto: tralasciando alcuni orrori di ortografia e impaginazione, l’opuscolo (si chiama ancora così? Oppure è materiale informativo – didattico – serbelloni mazzanti vien dal mare?) è fatto abbastanza bene. Non ci sono troppi paroloni in burocratese, è pieno di foto ed è di facile comprensione.

La follia è a pagina 35. Ad un osservatore disattento, potrebbe passare in secondo piano, ma chi mi ha mandato il file mi ci ha fatto porre l’attenzione:

I bambini, tra loro, possono stare seduti a 1 metro di distanza. Ma devono stare almeno a 2 dagli insegnanti. E poi, le “rime buccali”, bisogna essere di mentalità perversa per scriver una cosa del genere. A pensarci bene il MinistrO Azzolina ha delle appariscenti rime buccali, non c’è dubbio. Però, se anche il correttore automatico mi segna “buccale” come errore, un motivo ci sarà.

Menomale che almeno la stilizzazione del banco, ne fa vedere uno vecchio stampo, e non quegli obbrobri a rotelle e plastica tanto cari a chi deve pagarli. E tanto cari a chi deve riscuoterli.

Ricapitolando: i sindacati fanno una distinzione fra insegnanti e alunni. Gli insegnanti sono molto più importanti e tutelati degli alunni. Gli alunni possono stare a 1 metro tra loro, mentre agli insegnanti è concesso il trono. La cattedra era il posto in cui la persona deputata all’insegnamento, trasmetteva il proprio sapere. Adesso è il trono di un despota.

La scuola non è dei sindacati, non è dei presidi (mi sa che hanno cambiato nome anche loro), non è degli insegnanti. La scuola è patrimonio dei ragazzi. È il posto dove vanno a formarsi, dove vanno a imparare a vivere. E se queste devono essere le lezioni, bisogna cambiare tutto il sistema.

Mi dispiace per i nostri figli, ma mi dispiace anche per quei bravi insegnanti che avrebbero voglia di fare al meglio il loro lavoro, e che si vedono castrati e umiliati da fannulloni che si nascondono dietro il paravento di sindacati in combutta.

 

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