Rocco Commisso la tocca piano ai politici. Coi miei soldi faccio quello che voglio io

Rocco Commisso è un omino che, partendo dalla sua Calabria da bambino, lavorando sodo, è diventato un magnate. Ma uno vero, con un patrimonio personale di 7 miliardi di dollari. Provo a semplificare: potrebbe comprarsi 280.000 auto Golf.

La sua vita è stata costellata di sacrifici, volontà e un mantra: fast, fast, fast! Ha abbandonato la mentalità imprenditoriale italiana e ha acquisito in pieno quella americana. Lui ha voglia di fare e lo fa. Ha comprato la Fiorentina e ha dichiarato di voler investire 500/600 milioni di euro. Non in calciatori, ma in infrastrutture.

Appena arrivato a Firenze si è informato per acquistare dei terreni per costruire un centro sportivo. Firenze ha risposto picche? Lui li ha presi a Bagno a Ripoli. Ciao ciao. Adesso vuole fare lo stadio. Rocco Commisso odia vivacchiare.

Prima la sovrintendenza, poi le istituzioni cittadine, poi le inondazioni e le cavallette. Sembrava che lo Stadio Comunale Giovanni Berta, poi Stadio Comunale e adesso Artemio Franchi non potesse essere toccato. I politici più scaltri hanno visto la malaparata e hanno fatto una legge ad hoc che limitasse i poteri della sovrintendenza. Adesso che le cose stanno prendendo la strada giusta, altri politici sono spuntati fuori.

Lo stadio di Firenze è indubbiamente bello e suggestivo. Ma sta cadendo a pezzi. Le famose scale elicoidali che dovrebbero attirare frotte di turisti, manca poco che crollino

E Rocco, che conosce il valore dei soldi e del lavoro, non si vuole fare prendere per il naso. Lui vuole buttare giù e ricostruire bene e bello. Del resto hanno spianato Wembley, non si capisce perché non si possa fare col Franchi.

La conferenza di Rocco Commisso

Le sue dichiarazioni di oggi lasciano ben pochi dubbi sul suo pensiero: “Senza stadio la Fiorentina vivacchia e io non sono venuto qui a vivacchiare. Io stufo? Oggi no, ma domani forse. Qualcuno si sta prendendo questo rischio. Il Franchi lo voglio distruggere, a parte la Torre di Maratona e forse le scale. I turisti non vengono a vedere li scalini. Quelli li porto io col nuovo stadio. I politici italiani parlano troppo. Che facciano quello che vogliono con i loro soldi. Coi soldi di Rocco faccio quello che voglio io.”

Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, ha da tempo rizzato le antenne e fatto capire che lì, Rocco Commisso, è il benvenuto. Come lo è stato a Bagno a Ripoli.

Del resto in uno stadio che per andare in bagno servono 5 minuti di coda, dove è nata una pianta di fico, dove tutto è scomodo e vecchio, e pure a rischio sismico, tante alternative alla demolizione non se ne vedono.

 

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