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Home Attualità

Quando si censurano anche le cosce

di Niccolò Nesi
13 Maggio 2025
In Attualità
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cosce
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Cosa c’è di più naturale di un bambino che guarda le cosce di una bella ragazza? Sgombriamo la nostra testa da finte ipocrisie, contaminazioni woke, definizioni progressiste e puttanate varie: niente. Un bambino che guarda ammaliato una bella ragazza, una cantante nella fattispecie, è tra le cose più semplici e pulite dell’essere umano.

Sto parlando della pubblicità che fino a poco tempo fa veniva trasmessa in televisione della U-Power (qui per vederla e farsi una propria idea). Ve la riassumo brevemente: un bambino di circa 10 anni viene ripreso di spalle mente contempla una bella ragazza che canta su un palco. Gambe lunghe, minigonna e stivaloni. Si vedono circa 20 centimetri di coscia. Cambia l’inquadratura e si può ammirare l’espressione genuinamente ammaliata del ragazzino. Fuori campo la voce della Leotta che dice: la prima volta che sei rimasto senza parole.

Il giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha ordinato la cessazione della pubblicità al centro della contestazione: lo spot infatti «sessualizza lo sguardo di un bambino». La nota esperta di tutto, commentatrice di ogni cosa, vate indiscusso della critica italiana (Selvaggia Lucarelli), trova addirittura “triste la rappresentazione di un minore in una situazione di tale ambiguità per vendere un paio di scarpe”.

Il Conte Ugugccione

Vi ricordate il personaggio del Conte Uguccione? Personaggio mitologico impersonificato da Bebo Storti nel 1995 per Mai dire Gol. Un mantra del Conte era quello che tutte le cose più strambe, erano “nelle vostre menti bacate”.

Ecco la sessualizzazione dello sguardo del povero bambino, non esiste. È nelle “vostre menti bacate”. Siamo davanti alla negazione dell’ovvio. Alla mortificazione (e mostrificazione) della reale natura umana. Da quando il genere umano esiste, e ormai sono diversi anni, scopo primario di ogni maschietto è guardare le cosce delle femmine. Che spesso e volentieri vengono esibite proprio per questo motivo.

Prendiamo ad esempio Elodie, cantante di indubbio valore. Lei, che dalla sua vanta un’appartenenza politica corretta, mette in mostra tutto il suo valore artistico con esposizione di pelle molto superiore a quella della pubblicità in oggetto. Ma lei può?

Esercizi gambe: allenamento per tonificarle come Elodie | Amica

Certamente: del resto ognuno può esibirsi come meglio crede, salvo poi criticare chi commenta, a mio avviso giustamente, la valenza “artistica” delle proprie rappresentazioni. In soldoni: se mi compro le tette nuove, e le sparo in faccia a tutti, lo faccio perché mi vengano guardate.

Se poi andiamo a curiosare per i vari social come Instagram o TikTok (gli altri, abbiate pietà non li conosco per sopraggiunti limiti di età) ci accorgiamo che molte signorine, non fanno certo mistero delle loro peculiarità. Roba che la pubblicità della U-Power sembra un cartone animato della Disney. Ma di quelli belli degli anni ’70, non delle vomitevoli esternazioni woke e politically-correct che hanno fatto disamorare le persone di un marchio che identificava l’innocenza infantile.

Fateci la cortesia: pensate alle cose vere e non fate di tutta l’erba un fascio: se volete coranizzare le nostre menti, fatelo a 360°. Altrimenti, cosa sacrosanta, lasciate che la natura prosegua la sua corsa e, tramite educazione e rispetto, fate fare ai maschi cose da maschi e alle femmine cose da femmine.

 

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Tags: DILETTA LEOTTAIN EVIDENZAPUBBLICITA'U-POWER
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