Quando i partigiani uccisero Pasolini e De Gregori

Il fratello di Pier Paolo e lo zio del cantautore trucidati nel '45 in Friuli

Partigiani

Tra le malghe alle pendici delle Alpi, Porzûs, dove la Madonna apparve alla piccola Teresa Dush, i partigiani uccisero i loro compagni. Uno dei tanti episodi della guerra civile che ancora si stenta a riconoscere. Ma una delle pagine più buie ed ovviamente dimenticate. Diciassette morti, la maggior parte ventenni, tra cui una giovane donna. Si facevano chiamare con nomi epici, quei diciassette ragazzi. Livia, Enea, Ermes, Bolla, Ateone, ma erano solo bambini che giocavano a fare la guerra. Uno di loro era il fratello di un poeta: si chiamava Guido Pasolini. L’altro, Bolla, di cognome faceva De Gregori, come quel cantautore di cui era lo zio.

La Resistenza e le Brigate 

Era l’inverno del 1945 e il Friuli era diviso tra varie brigate partigiane. La I brigata Osoppo, guidata dal capitano Francesco De Gregori, rappresentava il fronte anticomunista della Resistenza.

Perché la Resistenza non era solo di sinistra come fingono adesso. Poi c’erano la divisione Garibaldi Natisone, filocomunista al servizio del blocco partigiano jugoslavo, il cui unico obiettivo era la rivoluzione e l’annessione della Venezia Giulia al territorio slavo. Annessione che i primi, gli ‘osovani’, per questo tacciati di imperialismo, avversavano a ogni costo. Con i nazisti e fascisti in rotta, le differenze ora venivano a galla. La Divisione Garibaldi Natisone accetta di attraversare l’Isonzo per unirsi all’Esercito di Liberazione Popolare della Jugoslavia.

La brigata Osoppo resta arroccata a Porzûs. Con i Garibaldini in Solvenia e gli osovini in Friuli, la distanza tra i due gruppi aumenta, la tensione sale. I primi accusano i secondi di connivenza con i fascisti, i secondi di voler ‘svendere‘ il Friuli agli sloveni.

L’accusa di tradimento

Le accuse di collaborazione con i fascisti mosse alle truppe osovine, sembrano trovare conferma con l’arrivo, Porzûs, di Elda Turchetti, 22 anni, deferita da Radio Londra come spia delle SS.

Elda si era consegnata spontaneamente a un uomo della brigata Garibaldina, il quale l’aveva condotta nelle malghe in attesa di processo e affidata alle Osoppo, in attesa di verifiche.

La presenza di Elda diventa la prova del tradimento degli Osovini. Quindi il 7 febbraio 1945, cento partigiani garibaldini guidati da Toffanin, eseguono la condanna a morte del capitano De Gregori, Elda Turchetti e un altro partigiano che da poco aveva raggiunto il comando friulano.

Altri 13 giovani partigiani osovini vengono condotti a valle e trucidati nei giorni successivi, Tra loro c’è Guido Pasolini, fratello minore di Pierpaolo.

Proprio Pasolini fratello scriverà, ricordando il massacro: “Con la testa spaccata, la nostra testa, tesoro/umile della famiglia, grossa testa di secondogenito/mio fratello riprende il sanguinoso sonno, solo”.

 

 

 

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