Putin “concede” l’Europa all’Ucraina. Ma il vero sconfitto è Bruxelles

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Putin “concede” l’Europa all’Ucraina. Ma il vero sconfitto è Bruxelles

Vladimir Putin ha fatto sapere che non si opporrebbe a un futuro ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. La notizia ha fatto il giro delle cancellerie come una possibile “apertura”. Ma non c’è nulla di benevolo né di sorprendente. È solo la conferma brutale di una realtà che in Europa si fa finta di non vedere: l’UE non fa paura a nessuno. E tantomeno a Mosca.

Putin teme la NATO, non l’Europa. La NATO ha missili, eserciti, deterrenza. L’Unione ha comunicati stampa.
Chiunque legga in questa dichiarazione una mano tesa alla pace o un segnale di collaborazione, non ha capito il messaggio: l’adesione all’UE non cambia gli equilibri di potere. Non vale niente.

L’Europa doveva parlare con Mosca, non ignorarla

L’errore originario dell’Europa non è solo l’assenza di muscoli. È l’assenza di visione. Invece di capire che la Russia, con tutte le sue contraddizioni, è un attore con cui era necessario costruire un equilibrio, Bruxelles ha preferito chiudersi in un moralismo sterile e infantile. Ha rinunciato a dialogare con Mosca credendo, forse, che bastasse amministrare le correnti politiche interne per sopravvivere nel nuovo ordine mondiale.

Una scelta miope. Storicamente, ogni volta che l’Europa ha pensato di potersi permettere di ignorare la Russia, ha pagato il prezzo.

L’Unione è irrilevante. Ma non per colpa degli altri

Non serve accusare Putin, gli americani o i cinesi. L’irrilevanza europea è una scelta interna, deliberata, codificata.
Mentre il mondo cambia schema – i BRICS progettano un altro ordine, gli USA vogliono tornare grandi, la Cina costruisce corridoi strategici – l’Europa cosa fa?

Distribuisce fondi a pioggia, discute su regole fiscali e si accontenta di gestire il presente senza vedere il futuro.

Invece di costruire un progetto federale, ha lasciato prevalere i nazionalismi mascherati. Ha messo insieme mercati, ma non visioni. E mentre cercava di governare l’energia, ha perso la geopolitica. L’Europa ha voluto essere amministratrice del quotidiano. Ora paga il conto.

Il dialogo che non c’è mai stato

In questa crisi, l’Europa ha fallito sotto ogni profilo:non ha difeso l’Ucraina con mezzi propri,non ha frenato la Russia con forza diplomatica,non ha costruito una via autonoma tra Washington e Mosca

Ha scelto di farsi satellite. Ora finge sorpresa se Putin distingue tra NATO e UE. Ma è una distinzione logica: la NATO è un attore globale, l’UE è un club economico con troppe poltrone e pochi nervi.

Chi ride oggi, non è Putin. È la storia

L’Europa si è presentata impreparata all’appuntamento con il XXI secolo.
Ha sbagliato bersaglio, ha sbagliato approccio, ha sbagliato ruolo. Voleva essere “terza via”, e si è ritrovata terzo incomodo. Ora guarda stupita mentre gli altri riscrivono le regole.

Putin non ci sta umiliando. Sta solo mostrando quello che siamo diventati: spettatori di un gioco che non governiamo più.

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