Psicosi progressista sull’aborto

Aborto

Psicosi progressista sull’aborto. Lo scalpore suscitato dalla sentenza della corte suprema americana in merito alla tutela costituzionale dell’aborto, è in gran parte strumentale. La corte non ha detto che l’aborto è illegale. O anticostituzionale.

La corte ha detto ana cosa che appare ovvia. Ma che per quasi cinquant’anni non è stata scontata. Ossia che la costituzione degli Stati Uniti non garantisce esplicitamente il diritto di abortire.

Politica la sentenza del1973

Il ribaltamento di una sentenza del 1973 Roe contro Wade,  basata quest’ultima su un assurda interpretazione estensiva del quattordicesimo emendamento. Era una sentenza da tempo estremamente discussa. Probabilmente giudici del tempo furono fortemente influenzati dalla storia, smentita poi dalla diretta interessata. Jane Roe affermava il suo diritto ad abortire causa un marito violento ed un presunto stupro di gruppo ventilato dalla difesa. La donna negherà poi esplicitamente vent’anni dopo quest’ultima circostanza.

Ma soprattutto i giudici del tempo portando avanti, magari per non dispiacere il clima progressista dei college forte nel paese a quel tempo, un’interpretazione totalmente esegetica del testo costituzionale.

Il quattordicesimo emendamento forzato

Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e sottoposte alla relativa giurisdizione sono cittadine degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono. Nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; né potrà qualsiasi Stato privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà senza un processo nelle dovute forme di legge; né negare a qualsiasi persona sotto la sua giurisdizione l’eguale protezione delle leggi.

Recita la prima parte del XIV emendamento.

Appare evidente che l’emendamento, immediatamente successivo alla guerra civile trattasse dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. L’obbligo degli stati di non limitare i diritti dei singoli cittadini . Era un emendamento palesemente preparato per tutelare gli ex schiavi.

Ma è assurda La gazzarra che fa la sinistra. Voi che la corte non la escluso la possibilità di ricorrere all’aborto. Ha semplicemente detto che spetta alle assemblee legislative dei singoli stati decidere in materia. In tali stati inoltre si fa spesso largo ricorso agli istituti referendari.

Un imposizione culturale

La sensibilità in favore dell’aborto non era e non è maggioritaria per forza di cose in tutti gli stati degli USA. E’ stata  imposta da un elité culturale che aveva ottenuto questa sentenza in proprio favore.

Ma il diritto di una donna ad abortire non è stato messo in discussione dalla corte, nel caso glielo conceda l’assemblea legislativa del suo stato. Ovvero non è stato messo in discussione il diritto di uno Stato di disciplinare la materia.

I giudici hanno rispettato quel grande principio che ha fatto grande l’America. Quello del rispetto delle regole. Non è accettabile il concetto, tanto caro alla sinistra italiana come americana, per cui siano i giudici a fare le scelte politiche. Tali scelte spettano alle assemblee.

Se lo ritiene necessario, il presidente Biden si muova per inserire un esplicito diritto all’aborto. Cerchi la maggioranza necessaria ad emendare la costituzione. Ma fin quando quella costituzione non lo prevede, non si può limitare il diritto delle assemblee legislative degli Stati di decidere in materia.

E’ solo una questione giuridica

Io sono un cattolico e contrario all’aborto. Ma questo non cambia la mia visione sulla sentenza. Perché la sentenza non rende incostituzionale l’aborto. Anzi tutela le scelte dei parlamenti degli stati. Rifiuta di imporre una scelta politica per via giuridica.

Non dimentichiamoci che gli americani hanno istituti di democrazia diretta molto più forti dei nostri. I governatori ed i rappresentanti che hanno varato leggi antiabortiste, sono votati direttamente dai cittadini. Quei cittadini possono pronunciarsi spesso per via referendaria su una legge. Dunque se la maggioranza dei cittadini lo Stato ritiene di vietare o di consentire l’aborto all’interno dei propri confini, la democrazia americana glielo consente. Come si potrebbe fare il contrario e chiamarsi comunque democrazia?

Nel nostro paese

Da noi c’è stato un referendum che ha confermato la legge 194. Visto quel referendum Io sono costretto ad accettare che esista quella legge.  Pur da cattolico. In democrazia funziona così. posso dissentire, ma debbo rispettare la decisione della maggioranza.

  Ma se avessero prevalso i si all’abrogazione, quella legge avrebbe dovuto essere abrogata.

Le leggi non sono stabilite, ma applicate dai giudici. È la sovranità popolare. Così funziona in democrazia. Come non sono gli intellettuali di tendenza a legiferare. I gruppi elitari stabiliscono i diritti nelle oligarchie nelle dittature.

La macchina della propaganda

Ma ovviamente la macchina della propaganda, mistifica solo ed esclusivamente sui presunti diritti violati delle donne. Non parla, ad esempio, del grosso business  dell’ industria farmaceutica sul riciclo dei feti abortiti. Il tutto a danno di tante povere donne.

Ma tanto questo alla sinistra di tendenza non interessa. Perché è da tempo non si preoccupa più dei diritti sociali degli ultimi. Preferisce favorire gli interessi delle grandi corporazioni. Va forte sui diritti civili, e sulle battaglie di progressismo ideologico. Ma di chi arranca ai margini della società, alla sinistra di governo  non frega niente, se non può rappresentare una rendita.

 Si vuole dare la colpa ai giudici nominati da Donald Trump. Dipinti come faziosi fautori della volontà dell’ex presidente. Quegli stessi giudici che bocciarono il ricorso di Trump sulle elezioni. Si vuole dare la colpa ai maschi bianchi conservatori della corte. Quando si dimentica che Clarence Thomas, grande giurista di colore, è tra i giudici più conservatori della corte. Semplicemente una mente libera.

Si parla di oscurantismo quando c’è un paese che rispetta la costituzione. Cosa che non facciamo noi sulla guerra ad esempio. O quando, quelle rare volte un referendum raggiunge il quorum e si stravolge la volontà degli elettori. In aperta violazione dell’articolo 1. Ma da noi non c’è una corte che interviene. In America le regole vengono rispettate.

La nostra applicazione

Per me la 194 non può essere una mediazione. Perché non posso in tutta coscienza accettarla. Ma ho la civiltà di ammettere che una legge dello Stato è una legge dello stato. E allora mi chiedo perché tante lamentele su questa legge da parte della sinistra oggi?

Ora vogliono lanciare un cavallo di battaglia per rendere ancora più semplice abortire? Quando la banalizzazione di questo problema è diventata deleteria soprattutto per le donne?

Non ci sarebbe tutta una parte della legge, in linea con la nostra costituzione, che cercherebbe di dissuadere, rimuovendo gli ostacoli di tipo economico e di tipo sociale?   Quanto si applica queste parte? Una parte che tutela i deboli.

È civile che una donna abortisca perché non riesce a mantenere suo figlio? Il paese di quella persona non se ne occupa? Preferisce eliminare un bambino che dare una mano a una donna che volesse tenerlo? Quindi se una donna in grande difficoltà economica non si sentisse di abortire, magari vi sarebbe costretta dalla scarsa assistenza che riceverebbe dallo Stato per tirare avanti. Questo è civile? Nella storia quando non sarà rimasto più niente dei nostri tempi la nostra Repubblica sarà ricordata tra i paesi giusti?

Bisogna pensarci molto bene

Ovvio una legge simile debba prevedere tempi per Il ripensamento. Che debba prevedere una serie di adempimenti procedurali molto rigidi.

Pensiamo alla pillola del giorno dopo. Molte l’hanno usata alla stregua di un contraccettivo. Con grosso rischio per la loro salute riguardante addirittura a sottoimpiegare contraccettivi che tutelano anche da malattie veneree. E con una banalizzazione assurda del problema. Come se fosse una cosa da nulla.

Il diritto di obiettare

Addirittura Giulia Merlo su Domani se la prende con i medici obiettori di coscienza.

Perché l’obiezione di coscienza non è un diritto? Ma come l’abbiamo prevista per esentare dal servizio militare, e dal dovere di difendere la patria previsto dalla costituzione . Adesso vorremmo costringere un medico magari cattolico a praticare quello che per lui è un  omicidio? Allora perché non costringere una persona a prestare  servizio militare? Oppure l’obiezione di coscienza vale solo se si è in linea con i valori dei cosiddetti progressisti ?Per tutti gli altri no?

Abbiamo  tasso di aborti relativamente basso. Io lo considero un dato di civiltà. Un aborto è sempre e comunque un fallimento. Anche per il più radicale difensore del diritto di scelta, un aborto deve essere ritenuto come la sua passione di una vita. Quindi un fallimento.

Tornando alla corte

La corte suprema degli Stati Uniti ha semplicemente detto che spetta ai parlamenti degli Stati decidere. Quindi a quei cittadini che eleggono direttamente i loro rappresentanti. O che possono pronunciarsi con dei referendum locali.

In pratica ha ribadito la sovranità degli elettori. In democrazia si rispettano le scelte legislative di un’assemblea soggetta alla sovranità popolare.

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