Proiezioni di normalità

Uno studio azzarda una cronologia del ritorno alla vita post Covid

Che si parli di numeri del Covid-19 o vaccini, la domanda che tutti ci poniamo è sul quando torneremo alla normalità.

La campagna di vaccinazione è a rilento, i proclami si inseguono ogni giorno per rassicurarci, ma onestamente siamo tutti scettici.

L’Unione europea parla di una immunità di gregge per luglio, ed anche questa pare un’illusione, almeno per quanto riguarda l’Italia.

Le chiacchiere stanno a zero, si dice, facciamo parlare i numeri, gli unici inequivocabili e veritieri.

I freddi numeri

Se continuiamo così come adesso ci vorranno due anni.

Non lo dico io, lo dicono gli esperti.

Infatti, un nuovo studio di Iss, ministero della Salute e Fondazione Kessler azzarda una tabella di marcia per il ritorno dell’Italia alla normalità post Covid.

Sullo studio pesano le incognite legate alle varianti Covid ed alla durata dell’immunità.

La migliore delle ipotesi possibili secondo lo studio è che si torni alla normalità ad agosto prossimo.

Ma a determinate condizioni.

Riportare al più presto i contagi di Covid-19 a un tasso di incidenza al di sotto dei 50 casi per 100 mila abitanti, oggi sopra i 200 in diverse Regioni d’Italia, garantire un ritmo di 500 mila somministrazioni di vaccino al giorno, tenere l’Rt non superiore a 1.

Queste le principali linee guida per arrivare a un tasso di decessi simile a quello provocato dall’influenza.

L’aspetto fondamentale sottolineato a più riprese dagli studiosi è la capacità di realizzare una campagna di vaccinazione adeguata, cioè con 4 dosi al giorno ogni 1000 abitanti, a cui bisogna aggiungere il recupero del tempo fino ad ora “perso”.

Nel caso in cui le vaccinazioni dovessero procedere, invece, al ritmo di 2 dosi al giorno per ogni 1000 abitanti, la campagna vaccinale si chiuderebbe in 2 anni.

Per allentare totalmente le misure di contenimento bisognerebbe attendere 21 mesi.

Per quanto riguarda l’effetto del farmaco, se questo scomparisse nell’arco di un anno o dopo 6 mesi, tra pochi mesi (entro la fine dell’anno) serviranno nuove misure di contenimento, al fine di evitare la ripartenza del virus.

Un altro nodo riguarda le varianti: lo studio ipotizza che queste possano far aumentare la trasmissibilità del coronavirus dal 20% all’80% in più rispetto al virus originario.

Accelerare la campagna vaccinale e sperare.

Ci rimane questo.

 

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