Prato, un’altra ombra sulla sinistra toscana
Si allunga l’elenco degli esponenti del Partito Democratico finiti sotto inchiesta. Questa volta tocca a Ilaria Bugetti, neoeletta sindaca di Prato, città roccaforte rossa, ora al centro di una gravissima indagine per corruzione e voto di scambio, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze.
Secondo l’accusa, la Bugetti avrebbe stretto un patto con l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, garantendogli favori politici e accessi a informazioni riservate in cambio di sostegno economico e elettorale. In altre parole, clientelismo, potere e affari
Uno schema che per una certa parte degli elettori regge da decenni il sistema di potere del PD in Toscana.
Dalle carte dell’inchiesta emerge un quadro inquietante: logge massoniche, gruppi di influenza, raccolta voti sospetta e tentativi di manipolare le scelte amministrative per favorire pochi “amici degli amici”. Per la magistratura, la sindaco Bugetti era diventata uno strumento nelle mani dell’imprenditore, come rivelano le intercettazioni.
Ancora è presto per tirare le somme dei fatti accaduti, tuttavia la domanda sorge spontanea: è questa la “buona amministrazione” di cui la sinistra si vanta?
Se le accuse diventassero conferme , non solo saremmo davanti a un caso di corruzione, ma a una frode ai danni dell’elettorato.
In tutto questo il PD era al corrente di ciò che stava accadendo a Prato? E perché non ha provveduto a controllare chi si candida nelle proprie liste?
Le opposizioni chiedono chiarezza
I consiglieri comunali di centrodestra hanno già annunciato richiesta di accesso agli atti, mentre a livello regionale e nazionale si chiedono dimissioni immediate del sindaco e l’intervento del Ministero dell’Interno.
Attaccano gli esponenti locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega affermando senza mezzi termini che il sistema toscano di gestione del “potere rosso” “ è marcio fino al midollo.
I rappresentanti del Centro Destra pratese chiedono a gran voce il rispetto verso le istituzioni e per i cittadini
E invocano ad una alternativa, trasparente e libera da clientele e poteri occulti.
In tutto questo scenario di accuse il PD toscano si schierano dalla parte della sindaco.
I parlamentari toscani Emiliano Fossi e Marco Furfaro hanno affermato piena fiducia nella Magistratura e verso la sindaca, esprimendo la convinzione che saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti e la correttezza del suo operato. Sulla stessa linea il Governatore Eugenio Giani che ha espresso stima nei confronti di Bugetti
Ma per l’area interna del PD la notizia è stata uno choc. Il dibattito è incentrato sulla decisione di chiedere l’uscita del primo cittadino pratese oppure di mantenerla in carica. Il clima è di attesa. Il prossimo 19 giugno Bugetti è chiamata dal giudice per l’interrogatorio. In base agli esiti dunque il PD si pronuncerà per definire la linea definitiva del partito sulla questione.
Tuttavia la “tegola” di Prato pesa come un macigno in casa PD, proprio alla vigilia delle elezioni regionali di ottobre, e getta non poche ombre sul partito di maggioranza della Toscana
Che sia arrivato il momento di un cambiamento ai vertici di Via Cavour?
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