Prato, il crollo del fortino “etico” del centrosinistra
Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti segnano molto più di un passaggio di consegne amministrativo: sono il simbolo di una frattura profonda, che coinvolge non solo l’amministrazione comunale di Prato, ma l’intera impalcatura morale con cui il centrosinistra ha costruito la propria legittimità politica in Toscana e non solo.
Non stiamo parlando di un episodio marginale o di una figura periferica. Bugetti è stata per un decennio consigliera regionale, presidente della Commissione Sviluppo Economico, espressione piena del Partito Democratico toscano di governo, spesso indicata come profilo di garanzia istituzionale
La sua caduta, qualora le accuse fossero confermate, non sarà facilmente liquidabile come una “vicenda personale”. Anzi, la presenza di altri indagati in giunta (a cominciare dal vicesindaco Simone Faggi) fa intravedere un possibile sistema relazionale opaco, se non altro politicamente problematico.
A preoccupare, infatti, non è solo l’inchiesta in sé, ma la rapidità con cui si sta sgretolando il presidio culturale ed etico che il centrosinistra ha sempre rivendicato: quello della “buona politica”, della distanza dalla commistione tra affari e potere
Oggi, invece, emerge un quadro dove favori, amicizie, silenzi e complicità sembrano aver preso il posto del rigore e della trasparenza.
È un colpo durissimo alla credibilità di un partito che ha costruito il suo racconto pubblico proprio sulla diversità morale, spesso contrapponendosi alle degenerazioni del centrodestra nazionale.
E ora, alle porte di una delicatissima campagna per le regionali, il PD si trova costretto a difendersi sul terreno su cui si era sempre sentito inattaccabile: quello dell’onestà, del merito, della legalità
In politica, le crisi giudiziarie diventano quasi sempre crisi di identità prima ancora che di numeri
Ed è proprio questa la partita più difficile per il centrosinistra toscano: non tanto evitare la sconfitta elettorale, ma ritrovare una coerenza narrativa e morale che oggi appare profondamente incrinata
Il “modello toscano”, per anni considerato un esempio, oggi vacilla. E lo fa non solo sotto il peso delle accuse, ma sotto quello, ben più grave, del tradimento delle proprie promesse fondative.
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