Piano Sud 2030: prospettive ambiziose per rilanciare il Mezzogiorno?

Piano Sud

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso 28 luglio, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha dichiarato che il suo dicastero sta lavorando per mettere in piedi un pacchetto di sgravi fiscali per il Mezzogiorno. Si tratterebbe “non di un generico taglio delle tasse, la priorità resta il rilancio degli investimenti pubblici e privati. Propongo una fiscalità di vantaggio per il Sud finalizzata al lavoro”, ha affermato Provenzano.

Il Ministro, inoltre, ha parlato di riduzione del costo del lavoro nel Mezzogiorno con un abbattimento del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese. Queste misure, secondo Provenzano, dovrebbero garantire molteplici effetti. “Uno è sull’occupazione; l’altro, indiretto, sull’emersione del lavoro nero; un terzo obiettivo è cercare a intercettare flussi di rilocalizzazioni di imprese dall’estero verso il Sud. L’idea è di prolungare le misure fino al 2030, in maniera decrescente.”

Il Piano Sud 2030

La priorità resta il miglioramento delle infrastrutture, in primis la linea ferroviaria Av-Ac Salerno-Reggio Calabria. Per di più, “il Piano Sud 2030 individua priorità, risorse e azioni per modificare il contesto e oggi è nel Piano nazionale di riforme. Ma gli sgravi devono accompagnare questo percorso e anticiparne gli effetti sul piano dell’occupazione. E serve un incentivo specifico per le donne, la questione meridionale oggi è femminile.”

Le coperture

Per attuare misure del genere occorrerebbero cinque miliardi l’anno. Il Ministro, in merito, ha sostenuto che “sulle coperture si può discutere, vanno valutati anche gli effetti fiscali positivi. Per il 2020 si potrebbe coprire con le risorse europee del fondo di React EU destinate alla coesione.” E ancora. “Non si tratta di usare il Next Generation EU, il grosso di quello che chiamiamo Recovery Fund, per tagliare le tasse. Ma solo una parte di fondi di coesione, su una misura di forte impatto.”

Utilizzare il Recovery Fund per costruire le infrastrutture nel Mezzogiorno d’Italia rappresenterebbe l’unica scelta sensata da fare. I fondi probabilmente non arriveranno prima del 2021 e il Sud, così come il resto d’Italia, ben presto si ritroveranno in una crisi economica senza precedenti. Le prospettive delineate da Provenzano, seppur ambiziose, lasciano tuttavia parecchi dubbi e perplessità. Staremo a vedere come il Governo Conte impiegherà la tanto decantata potenza di fuoco per far ripartire la Nazione.

 

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