Perseverare è diabolico

In politica gli errori si debbono riconoscere

Perseverare è diabolico. Se non si ammette di sbagliare, non ci si può correggere.C’è un vuoto incredibile a sinistra. Non c’è un autocritica.

Si continua a pensare che sia colpa degli elettori, non di scelte sbagliate delle segreterie di partito.

Il PD

Il Partito Democratico, rappresenta il partito trainante dell’opposizione. Ma è dilaniato in lotte interne. In permanente crisi d’identità, più preoccupato di mantenere apparati di potere, che di perdere consenso. Letta ha passato anni a fare non il segretario, ma l’equilibrista.

Attualmente, stando alla media dei dati delle elezioni regionali, tutto il campo largo unito farebbe fatica a raggiungere le percentuali solo di Fratelli d’Italia. Sommando i voti di Lega e Forza Italia, c’è veramente un abisso, tra l’opposizione e la maggioranza che appoggia il governo.

La situazione poi si aggrava se si considera che queste elezioni, dimostrano le chiare difficoltà della costruzione di un campo largo.

Orizzonte sinistra

Renzi e Calenda puntavano ad ottenere almeno il 10%. Hanno dimostrato di non poter arrivare al 5%. Sia che vadano coalizzati, sia che non vadano non coalizzati.

Superati in Lombardia dalla lista civica di Letizia Moratti, nel Lazio fanno più o meno lo stesso risultato, con un lieve vantaggio di poche migliaia di voti di differenza.

Segno che il trasformismo renziano e l’estro creativo di Calenda, possono aiutare in Parlamento, ma tra la gente non funzionano. Creano praterie totalmente deserte.

Ancora diverso il discorso per Giuseppe Conte, il quale non ha ottenuto un gran risultato né nel Lazio dove andava da solo, né in Lombardia dove era in coalizione. Ma ha avuto l’ennesima riprova che quando si unisce il Movimento Cinque Stelle dimezza i voti, diventando irrisorio. Quindi paradossalmente avrebbe il maggior vantaggio elettorale restando  permanentemente non coalizzato. Inutile dire che questo rappresenterebbe un bagno di sangue per l’opposizione. Ma quand’anche andasse a coalizzarsi, non porterebbe percentuali sufficienti a recuperare il centrodestra, ma eroderebbe gran parte del proprio consenso.

Miopia consolidata

Attenzione il peggio deve ancora venire.

Lo si riscontra, nell’incapacità di fare un’analisi critica dei risultati. Le peggiori sconfitte, i picchi più bassi consentono sempre le più grandi risalite, se si sanno analizzare le cause del precedente disastro.

Invece qua ci troviamo davanti ad una totale incapacità di analisi, non solo delle ragioni della sconfitta, ma delle prospettive per il futuro. Sul quotidiano Domani, la politologa, Nadia Urbinati, sembra quasi scorgere in un Partito Democratico, nella realtà responsabile di tutte le sventure della sinistra negli ultimi quindici anni, la panacea per tutti i mali della sinistra . Per il troppo elitario Calenda sembra che sia colpa degli italiani, se votano per i suoi avversari.Praticamente il popolo che continua a sbagliare, e l’elite che vuole guidarlo fuori dall’errore.

C’è in buona sostanza da rilevare che, il principale problema della sinistra,sta proprio nell’incapacità di prospettiva strategica della sua classe dirigente.

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