Papa Francesco benedice le tasse. Tanto lui mica le paga

Bergoglio entra nel merito dell'imposizione fiscale e condanna l'evasione

Tasse

Per Papa Francesco le tasse sono bellissime e da pagare.

Ricordate Tommaso Padoa Schioppa, ministro del secondo governo Prodi?

Anche per lui le tasse erano bellissime, da pagare e servivano a garantire servizi a tutti.

 

Per tutti coloro che impongono agli altri l’obbligo di pagarle, le imposte sono sacrosante.

Talmente sacre da volerne incrementare sempre l’entità. Sulla pelle dei cittadini.

Sulla stessa lunghezza d’onda il socialista Bergoglio, il quale oggi all’Angelus invita i cristiani a non evadere le tasse ma a provvedervi regolarmente.

Come il prematuramente scomparso ex ministro, anche Francesco ritiene le tasse uno strumento di redistribuzione della ricchezza.

Tanto il Vaticano mica le paga le tasse. Anzi, ci guadagna, dalle tasse di un altro stato, addirittura.

Prende spunto il Papa daun passo del Vangelo per indicare la direzione da prendere e ripete la domanda che fu fatta a Cristo.

È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?

Date a Cesare ciò che è di Cesare. E anche metà di ciò che è vostro

Il Papa spiega che pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato.

Con questa risposta, Gesù si pone al di sopra della polemica. Da una parte, riconosce che il tributo a Cesare va pagato, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma soprattutto ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza.
In questa sentenza di Gesù si trova non solo il criterio della distinzione tra sfera politica e sfera religiosa, ma emergono chiari orientamenti per la missione dei credenti di tutti i tempi,anche per noi oggi” ha spiegato Bergoglio.

La condanna di chi evade le tasse

Il Papa non è la prima volta che si raccomanda di non evadere le tasse.

Un argomento che gli sta particolarmente a cuore perchè dal pagamento delle imposte gli stati hanno la possibilità di erogare più servizi ai bisognosi.

Durante la pandemia, quando negli ospedali i reparti in rianimazione erano saturi e si temeva il collasso delle strutture, durante una messa a Santa Marta, Francesco si scagliò contro gli evasori.

Se mancano posti letto e respiratori, la colpa è anche di chi evade le tasse“.

Facile obiettare che se mancano posti in terapia intensiva è per i tagli trasversali operati dalla politica per scellerate politiche di pareggio di bilancio sulle spalle degli italiani.

Ordinate da Bruxelles, che con Recovery Fund e Mes imperverseranno sempre più sulla nostra vita e salute.

E sulle tasse.

Un’altra volta questo Papa disse che pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini.

Tutte affermazioni opinabili.

Soprattutto avanzate da chi non versa un quattrino allo Stato Italiano, ed anzi fruisce del versamento dell’8 per mille del gettito proprio dalla Repubblica.

Obbedire alle leggi giuste

Inconsciamente Bergoglio si è però contraddetto, richiamando l’aspetto etico delle leggi ed invitando a rispettare quelle giuste.

E se l’imposizione statale è ingiusta e spropositata?

E, se come in Italia, ben più della metà di ciò che si guadagna viene assorbito e preteso dallo Stato vorace?

Lungi da noi inneggiare all’evasione, ma è anche vero che un sistema impositivo che uccide le pecore invece di tosarle è controproducente.

Se potessimo contare su una pressione fiscale pari a quella media europea, ogni famiglia italiana risparmierebbe 1.506 euro di tasse all’anno, segnala la Cgia che ha comparato la pressione fiscale dei 28 paesi dell’Ue.

Stando agli ultimi dati disponibili (media anno 2019), la pressione fiscale in Italia si è fermata al 42,4% del Pil (+0,7%sul 2018).

Molto più del 50% invece la pressione su imprese e titolari di partita Iva.

Tasse alte e difficili da pagare

L’Italia poi è il Paese, col Portogallo, dove pagare le tasse è più difficile, specie per le aziende. Dalle ultime statistiche della Banca Mondiale, i nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno (238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all’amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte.

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