Oro in orbita: +28% nel 2025
Tra dazi, banche centrali e turbolenze globali, l’oro continua la sua corsa irresistibile.
Nei primi mesi del 2025 ha registrato un balzo del 28% in dollari, superando la soglia psicologica dei 3.000 dollari l’oncia e segnando nuovi record storici.
Un rally che ha sorpreso perfino gli analisti più ottimisti e che conferma il metallo giallo come il bene rifugio per eccellenza nei momenti di incertezza globale.
Ma quali sono le ragioni dell’impennata?
Dietro a questa crescita esplosiva si intrecciano diversi fattori.
In primis i dazi e le speculazione.
L’annuncio (e la successiva marcia indietro) dell’amministrazione statunitense sull’introduzione di dazi sull’oro ha innescato un’ondata di acquisti, con investitori e fondi che si sono riversati sul mercato
Le Banche centrali si sono dimostrare le protagoniste dell’impennata. Eccesso di domanda istituzionale. Ed ancora il trend è in costante crescita. Gli acquisti massicci da parte di banche centrali, soprattutto asiatiche, hanno dato ulteriore spinta ai prezzi. Goldman Sachs ha alzato le previsioni a 3.100 dollari entro fine 2025, parlando di una fase di “rialzo strutturale” dell’oro.
Pesano in particolar modo le turbolenze globali
Le guerre commerciali, le tensioni geopolitiche e il rischio di una frenata economica internazionale hanno rafforzato la ricerca di asset sicuri. L’oro, ancora una volta, ha fatto la parte del protagonista, segnando record su record.
A marzo 2025 l’oro ha toccato per la prima volta la soglia dei 3.000 dollari
Ad aprile ha aggiornato il massimo fino a 3.357 dollari, spinto dalle dichiarazioni della Federal Reserve sui rischi inflattivi legati ai dazi. Alcuni analisti, come UBS e Bank of America, ipotizzano scenari ancora più ambiziosi: fino a 3.500–4.500 dollari l’oncia in caso di ulteriore instabilità.
Anche in Italia l’oro ha seguito il trend globale: da 2.534 euro l’oncia a gennaio si è passati a un picco di 2.999 euro a maggio 2025, con un aumento del 12,4%
Un dato che conferma l’appeal del metallo prezioso anche per i risparmiatori italiani.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
L’oro resta legato a due variabili: le mosse delle banche centrali e gli sviluppi della politica internazionale.
Se le tensioni commerciali tra Stati Uniti, Cina e Russia continueranno, è probabile che i prezzi restino elevati o addirittura superino le previsioni più rosee
In ogni caso l’oro è tornato al centro della scena mondiale e si conferma, ancora una volta, l’ancora sicura in un mare di incertezze.
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