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Home Firenze

Ormai Firenze è in mano alle “baby gang” e Sindaco e Presidente pensano solo a farsi fotografare

di Simone Margheri
13 Dicembre 2025
In Firenze
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Ormai Firenze è in mano alle “baby gang” e Sindaco e Presidente pensano solo a farsi fotografare
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Ormai Firenze è in mano alle “baby gang” e Sindaco e Presidente pensano solo a farsi fotografare

Il politicamente corretto ha rotto i maroni.

Ennesima notizia sui quotidiani cittadini, ormai una non notizia.

Ieri un giovane ITALIANO è stato aggredito in via Pratese da quattro ragazzi TUNISINI mentre rincasava a casa e rapinato del portafogli come riporta Firenze Today

La polizia, alla quale non manca la mia stima e il mio sostegno, è riuscita a identificarli quasi subito e a fermarli. Fine della “non notizia”.

La vera notizia è un’altra: come questa città racconta – o meglio nasconde – ciò che le sta accadendo.

“I quattro giovani cittadini tunisini…”: una frase che arriva sempre tardi, infilata in fondo all’articolo come una nota a piè di pagina, quando ormai l’attenzione del lettore è evaporata

Una formula ipocrita, studiata per non disturbare, per non urtare la sensibilità della politica locale, per non irritare la sindaca Alice Nardella e il presidente–stregatto Giani, che c’è ma non prende mai posizione.

Così i giornali fanno finta di informare senza informare davvero. Un equilibrio vigliacco: si salva la forma, si tradisce la sostanza.

Non è razzismo, non è ossessione, non è caccia alle streghe. È una richiesta banale di completezza e onestà: perché la nazionalità degli aggressori viene trattata come un segreto sporco?

Perché quando è italiana la si scrive subito, e quando non lo è diventa improvvisamente irrilevante? E quando non viene citata affatto, dobbiamo davvero far finta di non capire il motivo?

Questo silenzio sistematico racconta più della cronaca stessa. Racconta una città che non vuole guardarsi allo specchio.

Per chi non vive a Firenze è bene chiarirlo: non si parla di episodi isolati. Firenze è stabilmente ai vertici delle classifiche nazionali per reati denunciati in rapporto agli abitanti

Spaccate, rapine, aggressioni, furti con violenza fanno ormai parte della quotidianità, soprattutto nelle periferie e nelle zone di rientro serale. Via Pratese, Rifredi, Novoli, Isolotto, stazione: nomi che per i residenti non evocano più solo quartieri, ma insicurezza costante.

Eppure per anni questa città si è raccontata come immune, come “diversa”, come moralmente superiore. Oggi quella narrazione si scontra con la realtà di scelte politiche precise: un modello di accoglienza ideologico, privo di controlli, e una gestione dell’ordine pubblico debole quando non apertamente negazionista.

I CPR sono diventati un tabù, i rimpatri una parolaccia, la tolleranza zero un’eresia

Nel frattempo il sistema carcerario al collasso diventa l’alibi perfetto: si arresta, si rilascia, si ricomincia. Un circolo vizioso che genera impunità percepita, ed è esattamente così che le città degenerano.

La domanda, a questo punto, non è più locale ma nazionale: perché non investire seriamente in carceri, strutture adeguate, personale, togliendo di mezzo questa scusa eterna?

Perché non dare finalmente strumenti veri a chi deve garantire la sicurezza?

E soprattutto: quanto ancora deve accadere prima che i fiorentini ammettano che hanno votato più volte un modello che non ha funzionato?

Che Firenze oggi è più fragile, più nervosa, più pericolosa di dieci anni fa, e che l’immagine patinata venduta ai turisti non coincide più con la vita reale di chi ci abita.

Non è una questione di stadi, tramvie o grandi opere

È una questione di qualità della vita e di verità taciute. E le verità negate, prima o poi, presentano il conto.

Ecco perché, in quotidiani come questo che state leggendo, la nazionalità delle vittime e degli aggressori la troverete subito, non nascosta in fondo sperando che la leggano solo “quelli dell’opposizione”.

Ed ecco perché a noi non interessa lasciare il pelo ai politici, siano di governo o di opposizione.

Ci interessa dire chiaramente che l’accoglienza così come è stata gestita a Firenze ha contribuito a renderla una delle città più insicure d’Italia. Sindaca e Presidente di Regione dovrebbero chiedere al Governo più carceri, più agenti, CPR funzionanti, rimpatri rapidi, leggi chiare e tolleranza zero verso delinquenti e baby gang

Altrimenti Firenze diventerà presto famosa nel mondo non per il Rinascimento, ma come città insicura, evitata anche dai turisti.

Ma forse anche questo rientra nella guerra di Palazzo Vecchio contro i B&B.

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Tags: CGILFIRENZEFUNAROPRIMO PIANOSINISTRA
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