Operazione “Althea”: il Generale Figliuolo in Bosnia-Erzegovina

Incontro del Comandante del COVI con autorità diplomatiche e saluto al contingente italiano dell’operazione ALTHEA in Bosnia-Erzegovina

 

​Il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), conclude oggi una visita ufficiale di due giorni in Bosnia Erzegovina, dove ha incontrato i militari italiani della missione europea Althea e diverse autorità diplomatiche e militari.

Ieri, al suo arrivo all’aeroporto della capitale bosniaca, il Comandante del COVI è stato ricevuto dal National Contingent Commander, Tenente Colonnello Roberto Sacchi e in serata ha incontrato l’Ambasciatore d’Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza.

Questa mattina, dopo la resa degli onori presso il Comando della European Union Force (EUFOR) di Althea, il Generale Figliuolo ha incontrato il Comandante del NATO Headquarters di Sarajevo, Brigadier General Pamela Mc Gaha (Stati Uniti d’America) e, successivamente, il Comandante di EUFOR, Major General Anton Wessely (Austria).

La visita è proseguita presso lo Stato Maggiore della Difesa, per una office call con il Chief of the Joint Staff and Armed Forces of Bosnia and Herzegovina, Lieutenant General Senad Masòcic’.

Nel pomeriggio, il trasferimento a Camp Butmir, dove il Generale Figliuolo ha voluto incontrare e salutare gli uomini e le donne del contingente militare italiano impiegati a Sarajevo presso il NATO Headquarters e nell’operazione Althea.

Nel suo indirizzo di saluto, il Comandante del COVI ha ringraziato il personale italiano per la professionalità e la dedizione messe in campo nel complesso scenario in cui opera. In particolare, ha voluto sottolineare la centralità e l’importanza della presenza italiana nei Balcani occidentali, evidenziando quanto sia cruciale, per l’Italia, che questa regione continui a essere sicura e a prosperare.

La visita del Generale Figliuolo a Sarajevo avviene infatti in un momento in cui i noti eventi sul Fianco Est dell’Alleanza Atlantica generano inevitabilmente delle dinamiche che hanno dei riflessi anche nei Balcani. In questa regione, l’Italia rappresenta uno storico caposaldo, con la presenza delle proprie Forze Armate, oltre che nell’operazione EUFOR Althea, anche nel vicino Kosovo, dove opera il contingente KFOR della NATO.

L’impegno delle Forze Armate italiane, ribadito di recente dallo stesso Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è rivolto prevalentemente ad attività di monitoraggio e prevenzione delle tensioni interetniche e si articola anche in forme peculiari di collaborazione e coordinamento con i Paesi della regione, per preservare la stabilità della penisola Balcanica, di prioritario interesse nazionale. Ne sono un esempio la pluralità di iniziative varate o sostenute dal nostro Paese, tra le quali i forum di difesa della DECI, di Adrion, della Multinational Peace Force South-Eastern Europe (MPFSEE) sino alle componenti specificamente militari, come la Multinational Land Force (MLF) e le attività di sorveglianza aerea che l’Aeronautica Militare svolge in permanenza a favore della Slovenia, dell’Albania e del Montenegro.

EUFOR è una forza imparziale di circa 1.100 soldati provenienti da 19 nazioni UE e non UE che si impegnano a sostenere il governo della Bosnia Erzegovina per contribuire alla stabilità del paese.

 

(Comunicato stampa e foto a cura di: Difesa)

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