Niccolò: “Tornerò in Cina, il virus più pericoloso è quello del razzismo”. E siamo pure andati a riprendercelo…

Niccolò, ve lo ricordate il giovanotto che siamo andati a riprenderci con un Boeing KC-767 dell’Aeronautica Militare apposta per lui? Facciamo un breve riassunto: 

Niccolò, 17 anni, studiava in Cina, ospite di una famiglia. Un bel giorno il baldo giovine fa tappa nell’Hubei, in compagnia dei genitori ospitanti, per andare a trovare i nonni, in occasione del Capodanno cinese. Proprio in quei giorni sono iniziate a circolare e a diffondersi le notizie riguardo al focolaio di coronavirus, proprio a Wuhan, vicino a dove si trovava il Niccolò nazionale. “Mia madre mi ha chiamato dall’Italia e mi sono trovato di fronte a una difficile decisione da prendere, restare, oppure tornare subito, prima che avrebbero preso provvedimenti di chiusura“.

Poi il nostro eroe ha scoperto che non sarebbe potuto rientrare a breve in Italia, perché aveva la febbre. Viene respinto da un volo diretto verso il Regno Unito. Il ragazzo viene, quindi, riportato a casa da un aereo dell’Aeronautica Militare inviato dal ministro degli Esteri Luigi di Maio (che grazie a questa occasione ha appreso che in una terra lontana esiste un paese chiamato Cina). 

La febbre, Niccolò, se l’era presa perché aveva dormito in una casa in campagna fredda e umida. Niente coronavirus, per fortuna, ma a noi contribuenti questo giochetto sarà, comunque, costato minimo 100mila euro. Tutto chiaro adesso? Bene. Si fa per dire.

Il grato patriota di nome Niccolò ha rilasciato una simpatica intervista all’unico quotidiano che poteva pubblicare una cosa del genere… La Repubblica.

              “Tornerò in Cina, il virus più pericoloso è quello del razzismo” 

  Carino, vero?                    Aridacce li sordi Niccolò!

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