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NEVER

di Maurizio Bianconi
29 Settembre 2025
In Attualità
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allah akbar
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NEVER

Nel 2023 uscì in Italia il romanzo di Ken Follet ‘Never’ con il titolo di “Per niente al mondo”.

Oltre l’intreccio apparente è narrata una vicenda distopica geopolitica base di tutta la storia che pare il duplo di quello che sta accadendo oggi .

Terroristi islamici si impossessano di un ordigno USA e con esso affondano in un porto nordafricano una nave cinese

Ha inizio un fiume carsico di equivoci, voluti dagli attentatori, su un attacco USA alla Cina, la difficile ricostruzione della veritá, con un susseguirsi di rappresaglie, prese di posizione, coinvolgimenti di molti stati, ripercussioni obbligate, inevitabili contrasti, aerei che sorvolano spazi altrui, indiretti atti di guerra, la costante minaccia nucleare che aumenta a ogni passaggio.

Nessuno dei coinvolti vuole la guerra anche se formalmente ognuno assevera le proprie ragioni in una girandola di rimbalzi di accadimenti che finisce per essere una discesa fuori controllo

Fino a che uno preme il bottone e è la fine

Come un sasso ghiacciato diventa valanga, le vicende come impazzite finiscono per provocare una guerra nucleare che distruggerà il pianeta.
Opera preveggente, ancorchè schematica e un po’ scontata.

Il romanzo segnala come gli eventi, le cose, le coincidenze possano andare oltre la volontà degli attori, prendere versi non previsti, rotolare e giungere per conto loro a punti d’arrivo inaspettati

Orbene successe che il globalismo finanziario incominciava a segnalare qualche crisi, qualche intoppo, rallentamenti di crescita. L’egemonia planetaria vagheggiata dall’occidente finanziarista aveva bisogno di una ‘scossa’ dopo il Covid.

In Europa orientale la Federazione Russa desidera fare un colpaccio incrementando le ostilità e le pretese sull’Ucraina, alla quale ha già sottratto la Crimea senza reazioni significative .

Come non ve ne erano state per le situazioni consimili in Cecenia, in Georgia, in Ossezia,Nagorno- Karabakh e a occidente in Transnistria

La Russia si era gestita a suo piacimento il controllo e la rivendicazione di terre che la tradizione imperialista vuole proprie. Su questa falsariga il conflitto con Kiev si trascinava sin dal febbraio 2014.

La Russia intensificò la pressione convinta di risolvere in poco tempo la questione delle regioni rivendicate o forse l’intero capitolo ucraino.Non fu così. Era l’occasione ricercata da globalismo finanziario. Di colpo quel conflitto regionale divenne planetario, una lotta per la sopravvivenza della libertà dell’ Europa, dell’Occidente , del mondo intero.

Con una pressione mediatica spaventosa, l’Ucraina fino al giorno prima inguaiata per il malgoverno e politici a la carte che ne faceva lo stato più corrotto del mondo, titolare di una emigrazione soprattutto femminile non fra le più qualificate, divenne baluardo di civiltâ e libertà

L’UE da pacifista si trasfomò in un bellicoso arnese pronto a entrare direttamente in guerra. Putin, più debole di quello che pensava in fatto di armamento tradizionale, prese a minacciare l’uso del nucleare, a far volare e droni e aerei sugli spazi aerei europei, come monito.

La Nato ora anche in Svezia e Finlandia accerchia la Federazione e disloca truppe fino ai suoi confini

In un crescendo obbligato la Polonia disloca 70000 mila soldati alle frontiere. Putin che già aveva coinvolto la Corea del Nord con l’impiego di 15000 militari, facendo di un paese isolato e terrificante un giocatore attivo della scena internazionale, arruola altri 100000 soldati dichiarando un milione di militari pronti a guerreggiare.

Intanto aerei Nato ,Italia compresa si alzano in volo e i sistemi cyber vanno in tilt in mezza Europa .La via è quella del libro

Per non parlare del Medio Oriente dove in guerra ormai ci sono tutti o quasi in una progressione mostruosa e dove una banda di incoscienti in barca a vela rischia davvero di dar fuoco alle polveri.
Non ho mai dubitato finora che la pace mondiale non fosse in discussione.
Scaramucce, guerre regionali, proclami .

Ma le esperienze del passato e gli effetti facilmente prevedibili di un grande incendio destinato nel breve all’uso delle armi nucleari pareva elemento dissuasivo determinante

Oggi visti gli episodi ,il rapido crescendo del belligerare diffuso, gli interessi in campo, la crisi verticale del globalismo, l’impreparazione delle classi dirigenti e i politici di infimo conio, l’impersonalità dei vertici sempre più guidati da algoritmi e AI, le manie e le supponenze dei pazzoidi in campo, adesso non c’è più alcuna certezza.

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Tags: Bin ladenHAMASPRIMO PIANOTERRORISMOUSA
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