Meno “socialità” può salvare la vita

È una bella giornata di inizio maggio. Comincia a fare caldo e il sole splende in un meraviglioso cielo azzurro. Suona la fatidica campanella e i ragazzi escono correndo dalla scuola pronti ad abbracciare i genitori che sono venuti a prenderli.

Chiara ha 8 anni ed esce ridendo con le amiche. La sua mamma ancora non è arrivata, ma è normale. Arriva sempre con qualche minuto di ritardo.

Si avvicina un signore con un bel sorriso. “Ciao Chiara” le dice, “sono Andrea e sono un amico di tuo papà Marco. Stai tranquilla, ma la mamma Elena non può venire perché il tuo gattino Pippo si è fatto male a una zampetta e lo ha dovuto portare dal veterinario, ma non è niente di grave. Marco mi ha chiesto di venirti a prendere e di portarti a giocare a casa mia. Poi mamma Elena ti passa a prendere più tardi.”

Chiara è tranquilla. Questo Andrea conosce tutta la famiglia, è un amico di papà. Chiara è un po’ preoccupata per il suo gattino, ma il signore le ha detto che non è grave.

Questo signore è veramente gentile. Peccato che sia un pedofilo e Chiara soffrirà molto. Tra poco e per tutto il resto della sua vita.

Quindi cari genitori, prima di spiattellare al mondo, ben visibile sul vetro della vostra macchina, tutti i componenti della famiglia, fate una bella riflessione.

È vero che se vai in vacanza o al ristorante e non lo pubblichi su Facebook o Instagram è come se tu non ci fossi stato, però almeno la famiglia cercate di proteggerla

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