Meloni: “L’Italia è affidabile e protagonista. Ora un nuovo equilibrio mondiale, senza una guerra permanente tra Russia e Occidente”
In un momento di svolta nel panorama internazionale, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadisce il ruolo dell’Italia come attore centrale nei complessi equilibri della diplomazia globale. “L’Italia è un Paese credibile e affidabile, capace di dialogare con tutti e di contribuire in modo concreto alla costruzione della pace”, ha dichiarato Meloni, dopo un fitto giro di telefonate tra i principali leader mondiali, in una fase che potrebbe preludere a un importante cambio di rotta nel conflitto ucraino.
Al termine di una telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin – evento che già di per sé segna un momento significativo dopo mesi di tensioni – Meloni ha preso parte a un nuovo colloquio con i principali interlocutori europei e internazionali
Tra i partecipanti: il Presidente francese Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, il Presidente finlandese Alexander Stubb, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ancora una volta lo stesso Presidente americano.
L’obiettivo condiviso, secondo quanto riferito dalla premier, è “l’immediato avvio dei negoziati tra le parti che possano condurre, il prima possibile, a un cessate il fuoco e alla costruzione delle condizioni per una pace giusta e duratura in Ucraina”
In questo senso, è stata valutata molto positivamente la disponibilità del Santo Padre ad ospitare i colloqui di pace presso il Vaticano, offrendo così un luogo simbolicamente forte, neutrale e autorevole per il dialogo.
“La nostra posizione è chiara – ha spiegato Meloni – dobbiamo evitare una contrapposizione permanente tra Russia e Occidente. Sarebbe un errore drammatico, e pericolosissimo, anche e soprattutto per il fatto che la Russia è una potenza nucleare. Alimentare una logica di scontro perpetuo rischia di rendere instabile l’intero ordine globale e non gioverebbe né all’Europa, né agli Stati Uniti, né alla stessa Ucraina”
Ma l’analisi della premier italiana va oltre la contingenza del conflitto in corso. Secondo Meloni, infatti, è necessario guardare al quadro più ampio e lavorare per “una nuova fase geopolitica, capace di creare un equilibrio stabile, evitando derive ideologiche o militaristiche che potrebbero solo rafforzare altri blocchi contrapposti”. In particolare, ha messo in guardia dal rischio di un avvicinamento strutturale tra Russia e Cina: “Un asse tra Mosca e Pechino rappresenterebbe una minaccia strategica per l’Occidente. Un consolidamento di questa alleanza potrebbe risultare letale per la tenuta dell’ordine liberale internazionale e per i nostri interessi politici, economici e di sicurezza”.
Il messaggio che arriva da Palazzo Chigi è quindi duplice: da un lato il sostegno convinto all’Ucraina e all’integrità territoriale di Kiev, dall’altro la consapevolezza che senza una vera apertura diplomatica, il rischio è quello di prolungare una guerra senza fine, dalle conseguenze potenzialmente devastanti
“La diplomazia – ha concluso Meloni – non è debolezza, ma lungimiranza. E l’Italia è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione le proprie capacità diplomatiche, i propri contatti e la propria reputazione internazionale per favorire il dialogo e costruire la pace”.
Parole che ribadiscono la centralità della politica estera italiana e rilanciano la visione di un’Europa più protagonista, non solo nello sforzo bellico e nel sostegno umanitario, ma anche – e soprattutto – nella difficile arte della mediazione.
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