Maxi blitz in Toscana, immigrati irregolari lavoravano 13 ore per pochi euro

MAXI BLITZ

Maxi blitz – Ottanta immigrati, sarebbero stati sfruttati come schiavi. Gente che aveva bisogno di soldi, impiegata 13 al giorno per pochi euro. La solita triste storia di disperati senza futuro resi schiavi da gente senza scrupoli. L’ennesima conferma che gli immigrati senza lavoro regolare devono essere rimpatriati. Dopo il blitz dei carabinieri undici persone sono finite nei guai. Per 6 il carcere, una ai domiciliari, 4 con l’obblighi di dimora.

L’indagine è dei carabinieri del Comando per la tutela del lavoro, coordinati dalla procura di Firenze. Oltre agli arresti ci sono anche sequestri di beni mobili e immobili appartenenti a società di Prato e Massa che si occupavano di distribuzione di volantini. Questa l’attività con la quale gli immigrati sarebbero stati sfruttati.

I volantini erano tutti di note catene commerciali, estranee ai fatti. L’attività lavorativa avveniva, come scrivono i carabinieri, in assenza delle principali tutele in ambito di lavoro. La retribuzione era di una trentina di euro al giorno. Ma i caporali avrebbero trattenuto per sé gran parte della somma. I lavoratori venivano inoltre controllati con sistemi di tracciamento elettronici. Schiavi veri, insomma.

Una parte del reclutamento sarebbe avvenuta in alcune strutture di accoglienza per immigrati.

Fra i destinatari delle misure cautelari ci sono un ospite del Cas di Campi Bisenzio e uno della struttura Caritas di Sesto Fiorentino. Altri due erano ospitati negli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Scandicci e Campi Bisenzio.

Tra i beni sequestrati nel maxi blitz ci sono anche i furgoni con cui il traffico veniva svolto. Oltre a conti correnti e carte di credito. Per un ammontare di circa mezzo milione di euro. Le accuse: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

 

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