Mario Lolini: Un imprenditore al timone della Lega in Toscana

intervista all'onorevole Mario Lolini da poco a capo del partito di Salvini in Toscana

mario lolini

Mario Lolini, è un imprenditore agricolo con una lunga esperienza come consigliere comunale nella sua Grosseto, dove è stato anche candidato alla carica di sindaco. Figura storica della destra grossetana, è tra i primi ad aderire al progetto di Salvini.

È stato eletto alle scorse elezioni deputato, battendo nettamente un competitor difficile come l’ex presidente della provincia ed attuale assessore regionale all’economia e al turismo Leonardo Marras.

Da pochi giorni è stato scelto da Matteo Salvini per succedere al Bergamasco Daniele Belotti alla guida della Lega Toscana.

L’intervista esclusiva

AdHocNews: Lei è stato nominato dopo un risultato storico che però non è bastato. Come si sente a prendere le redini dopo sconfitta della Ceccardi?

ML: Avverto una grande responsabilità. La Lega dopo un periodo di vittorie e di crescita ha sognato il successo in Toscana. Non averlo raggiunto ha lasciato molta amarezza. Se si è perso vuol dire che degli errori sono stati compiuti e da una loro attenta analisi si deve ripartire. Sarebbe un errore negarli, così come lo sarebbe sottovalutarli. Se abbiamo sbagliato lo abbiamo fatto tutti e tutti insieme dobbiamo correggerli per tornare a vincere.

AdHocNews: Onorevole Mario Lolini che​ Lega​ si pone l’obiettivo di costruire in Toscana?

Mario Lolini: Una Lega inclusiva, che sia una comunità, che giochi di squadra. Così supereremo anche le fratture e le divisioni che le sconfitte possono aver creato. Dobbiamo ripartire dai territori, dall’ascolto dei cittadini e dalle categorie produttive che hanno bisogno di risposte vere e concrete. La cosiddetta società civile guarda a noi con attenzione, spesso ci cerca. Dobbiamo saper accogliere le loro istanze. La Lega in questi anni ha saputo esprimere ottimi amministratori, abbiamo un gruppo nutrito di parlamentari e consiglieri regionali, una europarlamentare. Dobbiamo lavorare tutti insieme e non a compartimenti stagni, perché così possiamo dare risposte a tutti i livelli a chi ce le chiede.

AdHocNews: Quali sono le tematiche alle quali dare priorità oggi?

ML: Viviamo un momento particolare segnato dall’emergenza. Superarlo diventa la prima priorità. Dobbiamo portare avanti il tema della sicurezza e del controllo dell’immigrazione. Prima sembrava che fosse una priorità della Lega, ma a suon di battaglie anche altre forze politiche si sono accorte che forse non eravamo noi a sbagliare, ma loro. Anche in Toscana dobbiamo portare avanti la politica dell’alleggerimento della pressione fiscale, tornare a parlare di flat tax e ripartire nella lotta contro la burocrazia. Già questa sarebbe una grande risposta ai cittadini e alle imprese.

Perché la Lega non è il primo partito in Toscana?

AdHocNews: La Lega è da anni ormai stabilmente il primo partito italiano, cosa le manca per diventare il primo partito​ toscano?

ML: Il Pd e i suoi predecessori di sinistra gestiscono il potere da decenni. Noi in alcuni comuni abbiamo iniziato ora, ma stiamo costruendo un’ottima classe dirigente che oggi amministra comuni capoluogo e non in maniera importante negli ex fortini rossi. Facendola crescere dimostrando sempre di più che l’alternativa alla sinistra c’è. Chi dopo anni ci ha dato fiducia a livello locale se tocca con mano i risultati presto ce la darà anche a livello toscano. A quel punto diventeremo stabilmente il primo partito in Regione. Di questo ne sono sicuro.

Come si sconfigge il PD?

AdHocNews: Il Partito Democratico basa la sua forza nell’area centrale tra Firenze, Prato e Pistoia dove c’è una notevole parte della popolazione Toscana. Spezzarne l’egemonia in queste zone non sarà semplice…

ML: Non sarà semplice perché a differenza di altre realtà in quest’area non abbiamo ancora avuto l’opportunità di dimostrare che esiste una valida alternativa alla sinistra, oppure abbiamo iniziato da poco. Dovremo impegnarci ad individuare candidati di coalizione forti e vincenti, aiutati anche da quei risultati nazionali che, se ci rimandassero al voto, oggi ci premierebbero. Nonostante tutto, però, anche in queste zone stiamo crescendo e questo è già un primo, fondamentale, passo.​

AdHocNews: Pensa davvero che il suo movimento sarà capace di intrecciare rapporti con i corpi intermedi, la società civile e l’associazionismo in maniera efficace in tutta la regione?

ML: Abbiamo già dimostrato di esserne capaci dove abbiamo vinto, interrompendo un potere della sinistra, prima, e del centrosinistra, poi, che sembrava non poter essere scardinato. Sono convinto che seguendo l’esempio delle esperienze locali e nazionali sapremo farci ascoltare anche nelle zone che non ci hanno ancora premiato. Per farlo però occorre saper ascoltare ed essere ricettivi delle istanze che ci vengono presentate. Questa sarà la vera sfida dei prossimi mesi.

La posizione della lega sulle infrastrutture

AdHocNews: Chiaramente su infrastrutture e grandi opere servirà una linea chiara. Non teme gli atavici campanilismi dei territori?

ML: Saranno sicuramente un ostacolo, ma andranno superati, perché i veti incrociati finiscono per favorire le altre regioni. L’importanza dell’Autosole non può essere una scusa per non fare sviluppare il Corridoio Tirrenico, così come la TAV che passa nell’interno non deve impedire la possibilità che si realizzi anche sulla costa. Lo stesso accade per gli aeroporti. Dalla guerra tra Firenze e Pisa ci guadagnerà solo Bologna. Invece io penso che un sistema aeroportuale toscano forte potrebbe favorire anche le altre due infrastrutture minori, cioè l’Elba e Grosseto.

AdHocNews: Come vede in questo momento i rapporti interni alla coalizione di centro-destra?

ML: Il centrodestra è elettoralmente forte, ma al momento è all’opposizione in Italia e in Toscana. Dobbiamo capire che essere alleati non vuol dire essere in competizione tra di noi, ma con il centrosinistra. Ognuno di noi deve coltivare il proprio elettorato e dare il proprio contributo alla coalizione per fare in modo che questa sia più forte rispetto alla sommatoria dei voti dei singoli partiti. Per farlo dobbiamo dare tra noi un senso di unione e non di competizione.​

Un voto ai primi 100 giorni di Giani

AdHocNews: Come giudica​ i primi 100 giorni di questa amministrazione a guida Eugenio Giani?

Mario Lolini: Sono stati segnati dalla pandemia, ma soprattutto dalle divisioni interne e dalla necessità del PD e del centrosinistra di spartirsi le poltrone tra i partiti e le correnti democratiche. Credo che parlare di aggiungere assessorati e incarichi in questa fase, come stanno facendo loro, significhi pensare agli interessi individuali e non dei cittadini. Credo che il gruppo regionale della Lega, in questa prima fase, abbia dimostrato un grande senso di responsabilità nel fare proposte e dimostrandosi sempre aperto al confronto, senza però fare sconti alla maggioranza.

AdHocNews: Il prossimo anno si vota nella sua Grosseto. Preoccupato per questo derby?

ML: Ogni competizione va affrontata senza sottovalutare quelli che saranno gli avversari. A Grosseto però abbiamo amministrato bene e la gente ce lo dimostra quotidianamente. Se il Sindaco Vivarelli Colonna era uno dei papabili candidati governatori lo era proprio perché rappresentava il buon governo locale che ha avuto un’eco importante sia in Toscana che in Italia, anche per il forte contributo della Lega che esprime due assessori, il presidente del consiglio comunale e il gruppo consiliare più numeroso.​

 

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