L’antifascismo ipocrita

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L’antifascismo ipocrita. Pervade continuamente il dibattito politico. Ogni momento nella vita della Repubblica, qualcuno invoca il rischio del ritorno del fascismo. E si parla costantemente dell’antifascismo come dovere morale.

Il Partito Democratico vede fascisti dappertutto. Come la sinistra in generale. Ma tanto la sinistra in Italia ormai è messa all’angolo. Conta il Partito Democratico. Il partito più abile negli equilibri di palazzo. Il partito che coordina tutti i cosiddetti liberi pensatori. Tutti a ballare ad un’unica musica.

Ora ad ogni tornata elettorale, se può vincere un candidato dello schieramento a loro avverso, parlano apertamente di fascismo. Di pericolo di ritorno al fascismo. Ora va di moda Lucca.

Ma storicamente furono più tolleranti

Ma il Partito Comunista del dopoguerra incorporò grossi settori di simpatizzanti fascisti. L’amnistia Togliatti fu varata proprio dal segretario del PCI. Si disse per andare avanti. Per sanare il paese. Ma oggi appare assurdo che i fascisti, responsabili del regime non li sia voluti processare allora, e li si voglia processare adesso.

Oggi fascisti i veri non esistono più. Però c’è continuamente l’esigenza di invocare l’antifascismo. Ma cos’è veramente l’antifascismo oggi?

In passato si è permessa la creazione del Movimento Sociale Italiano. Partito che richiamava apertamente gli ideali del ventennio e della Repubblica Sociale. Imponendo però la sua esclusione da qualsiasi maggioranza governativa. Il tutto per evitare che quei voti andassero ad altri partiti di destra alternativi al PCI magari più moderati. Tutto per un vantaggio tattico delle sinistre. Pochi mesi fa si voleva sciogliere un gruppo piccolo e poco significativo quale Forza Nuova. Presentando mozioni demagogiche in tutti gli enti locali d’Italia.

Fin quando lo stesso Sergio Mattarella, con grande dignità di giurista, ha ammesso che non c’erano i presupposti per lo scioglimento d’urgenza. Un gruppuscolo così disorganizzato ed inconsistente non può mettere a repentaglio la sicurezza dello Stato. Possono pensarci i tribunali ordinari. Saggia posizione del Capo dello Stato.

Tattiche propagandistiche

Ma lo scopo della mozione non era quello di sciogliere Forza Nuova. Era ottenere una levata di scudi. Trovare la scusa per poter fare una manifestazione il giorno prima del ballottaggio a Roma. In violazione della par condicio, voluta dalla stessa sinistra. Perché con la scusa dell’antifascismo si passa sopra anche alla legge.

Cosa è oggi l’antifascismo

L’antifascismo del 1938 era l’opposizione ad un regime . L’opposizione ad uno stato forte. Oggi a cosa si oppongono gli antifascisti se non esistono più i fascisti. Quelli di potere intendo.

Quasi trent’anni fa Luciano Violante come Presidente della Camera cercò di riconciliare. Spese qualche significativa parola per i ragazzi di Salò . La sinistra cercava di capire. Carlo Azeglio Ciampi ammetteva di aver abbracciato un suo amico repubblichino sul treno . Felice di non essersi ucciso con lui in guerra.

Nel 1983 Sandro Pertini, partigiano ed antifascista, da Presidente andava al capezzale di un ragazzo missino morente. Paolo Di Nella, ferito a morte da un extraparlamentare. Invitava a denunciare i responsabili.

Nel 2022 dobbiamo sentire appelli alla resistenza, verso qualcosa che è finito. Non come attaccamento storico ai valori della resistenza. Appelli contro un nemico che sembra essere presente sul territorio.

I candidati destra vengono passati allo scanner. E quand’anche superino largamente la prova, vengono comunque accusati di essere un rischio di ritorno al fascismo. Solo perché appartengono allo schieramento politico avverso.

Oggi l’antifascismo viene usato per demonizzare qualcuno. Perché un partito di palazzo, come il PD, in difficoltà con il proprio elettorato deve creare un nemico.

Non potendo richiamare consenso per quello che propone, richiama consenso contro qualcosa e contro qualcuno. L’importante è creare la mobilizzazione. Oggi antifascista è chi la pensa in maniera differente. Chi non la pensa come loro è sempre un fascista.

Sinistri scheletri nell’armadio

Neppure va bene appellarsi a dei valori umani universali. La sinistra non può fare la morale. Perché anche l’anticomunismo dovrebbe essere un valore morale.

La condanna di tutti i regimi autoritari dovrebbe essere il valore morale. Non  possono fare i moralisti, se accettano in parte l’immoralità. Le violazioni dei regimi autoritari di sinistra sono gravi quanto quelle del fascismo. In molti casi anche peggiori.

Non si può chiedere di affidare a Liliana Segrè una commissione di censura, strumentalizzando la sua figura. Quando la sinistra italiana è la prima nemica dello Stato di Israele. La prima ad essere stata sempre ampiamente critica anche sul diritto di quel paese di scegliersi la capitale .

Pensiamo all’agiografia nei riguardi di Cuba, dipinta come un paradiso. Oggi fanno l’elenco dei putiniani , fanno i filo-occidentali. Quando non avevano remore ai tempi dell’Unione sovietica, ad accettare finanziamenti dall’Internazionale comunista che si trovava a Mosca.

La divisione del paese

L’antifascismo utilizzato come strumento di demonizzazione dell’avversario fa solo il male del paese. Mettere italiani contro italiani per cercare di preservare posizioni di potere.

Basta inchinarsi a questa ipocrisia. Oggi quando ad un candidato di destra viene chiesto se sia fascista  questo deve rispondere come fece Carmelo Bene a Bruno Giordano Guerri al Maurizio Costanzo show: con una pernacchia.

 

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