L’abbattimento dell’anima critica del regime

Italo Balbo eroe dell'aria, il gerarca dissenziente, il miglior consigliere di Mussolini

balbo

Italo Balbo è stato un personaggio di primo piano dell’Italia fascista, spedito in Africa perché ormai non si intendeva più con il Duce. Era sicuramente il gerarca meno accondiscendente, nella pletora di cortigiani che attorniavano Mussolini. Una coscienza critica reale, arguta e pungente.

Se per tutto il fascismo ci fu un personaggio scomodo per Mussolini quello fu proprio Italo Balbo. Una vera spina nel fianco.

Già ai tempi della campagna di Etiopia Balbo non aveva avuto alcuna remora a mostrarsi contrario. Ma dopo il 1936 diventerà continuamente più critico nei riguardi di un Mussolini che a suo avviso aveva totalmente perso il contatto con la realtà.

Il problema risiedeva nel fatto che Balbo era un aviatore conosciuto in tutto il mondo con i suoi record internazionali. Un uomo tranquillamente equiparabile all Charles Lindbergh negli Stati Uniti. Una vera e propria figura di attrazione di massa del tempo.

Balbo e la sua guerra contro le leggi razziali

Il suo dissenso pesava come un macigno, soprattutto laddove non si faceva problema a palesarlo. Italo Balbo era violentemente contrario alle leggi razziali. Le definiva apertamente ignobili e vergognose.

Non si era fatto alcun problema a criticare l’incapacità dei vertici militari del Regio Esercito ed a suggerire a Mussolini di lasciar stare l’alleanza con i tedeschi per guardare ad un’alleanza con la Francia e la Gran Bretagna.

Quasi tutte le testimonianze dei presenti concordano nel dire che, aldilà della mitizzazione fatta dal regime con grandi programmi ed onori funebri in pompa magna, Mussolini si sentisse sollevato dall’aver perso una spina nel fianco di quelle proporzioni.

Ma con lui Mussolini perse non solo un formidabile organizzatore, un militare preparato, un gerarca leale. Un uomo che aveva stupito e suscitato l’ammirazione anche dei propri nemici in patria ed all’estero (emblematico in questo senso il lancio di una corona di fiori da parte della Royal Air Force inglese che lo commemorava).

Mussolini perdeva l’ultima vera voce amica, che seppur critica, era stata per tanti anni realmente al suo fianco ed aveva il dono più grande: quello di parlare lealmente ed in maniera critica ad un capo divenuto sordo al suo uomo tutte quelle voci che viscidamente continuavano a cantargli lo sdolcinato che ridondante stornello della sua infallibilità.

 

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