La vittoria dei liberali “centristi” in Canada
Elezioni al sorpresa in Canada. Contro ogni pronostico ha vinto il liberale Mark Carney, personaggio conosciuto nel mondo bancario ma che fino ad oggi non aveva mai avuto esperienze politiche. Carney è infatti un super-banchiere, una copia esatta al di là dell’Atlantico del “nostro” Mario Draghi.
Eppure, nonostante la sue sperienza politica pressoché nulla, ha fatto colpo sull’elettorato canadese, facendo presa sull’introduzione degli esosi dazi di Trump e dalle sue mire espansionistiche verso il Nord America.
Ma soprattutto Carney ha saputo parlare al popolo canadese proponendo un proprio programma semplice che rispondeva alle esigenze di mettere un freno alla deriva populista del Paese Americano
Per molti, anche in Italia, l’ elezione di Carney è vista come la “terza via” fra le destre estreme e la politica demagogica che impregna la sinistra in questo momento storico. Una sorta di “Terzo Polo”, centrista e liberale. Moderatamente tendente a destra, ma con i piedi ben saldi al centro.
Per questo la politica di Carney e la sua campagna elettorale al momento è ben vagliato da alcuni esponenti nazionali e europei, che da sempre auspicano il ritorno a un nuovo “Centro politico”, fermo e austero, con forti valori Occidentali
A far presa agli elettori, è stata tutta la campagna elettorale di Carney, incentrata su “mai saremo annessi agli Stati Uniti”. Il vincitore ha parlato senza mezzi termini di “tradimento americano”, e di “conclusione d qualsiasi rapporti di amicizia e relazione commerciali con gli Stati Uniti di Trump”.
Un trionfo dell’orgoglio canadese al suon del motto “Canada first” che ha portato ad accesi toni di ostilità contro il grande paese confinante
La sua vittoria è stata quantomeno inaspettata. Tutti i sondaggi lo davano perdente. Il conservatore Polievre era infatti il super favorito alla vigilia dell’apertura delle urne.
Nonostante però l’esito sia stato negativo, Polievre fin da subito, sportivamente, ha dato il pieno appoggio al nuovo Premier soprattutto per quello che attiene la difesa degli interessi del paese contro i dazi di Trump e le sue minacce di annessione.
Ma dal punto di vista politico le elezioni del Canada offre anche uno spunto di analisi in più. L’entrata in campo del Presidente Trump ha sicuramente portato a situazioni altamente divisive fra tutti i Paesi occidentali, fra le compagini di sinistra e di destra
La visione del mondo di Trump, estremamente radicale, porta a una situazione di netta scelta: o con Trump o contro di esso. E’ innegabile che il capo della Casa Bianca stia favorendo, almeno in questa prima parte di suo mandato, relazioni tese alla conflittualità commerciale, mettendo a serio rischio anni e anni di progetti incentrati sulla economia della globalizzazione.
La vittoria di Carney, sta aprendo da punto di vista politico ad un nuovo scenario, che scommette ancora sul libero scambio e sull’economia globalizzata, come unica forma possibile di prosperità e crescita economica mondiale
Il tutto senza scadere nel circo mediatico di finta retorica politica e finto liberismo in cui si era impigliata finora certa dirigenza di sinistra. Mentre a destra non dà spazio al sopravanzare dei sovranismi, che tendono a limitare le relazioni fra i vari Stati. Carney è appunto lo “Terza Via”.
Carney si fa paladino dei più saldi progetti liberali. Ed è questa la novità. Il modello che ha espresso il voto dei canadesi era dato oramai per perduto, logoro, superato, in disuso, caduto sotto i colpi del più “moderno” spinto bipolarismo.
Eppure invece Carney lo ha reso nuovamente di “moda” abbattendo definitivamente lo spirito populista che ha animato negli ultimi tempi la politica occidentale
La vittoria liberale ha sancito inoltre un deciso crollo della sinistra canadese. Crollo, che si preannuncia anche in altri Paesi occidentali stufi di una certa politica “astrusa” di certe sinistre.
In Canada si vince al Centro. E chissà, forse non solo la.
Leggi anche: Antifascisti su Marte
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT