La sinistra green ha licenziato i lavoratori della GKN

Gkn

Sono 422 i licenziati della Gkn di Capalle che stanno lottando per il loro posto di lavoro.

Sabato scorso in migliaia, cinquemila secondo gli organizzatori, sono arrivati di fronte allo stabilimento di Campi Bisenzio a manifestare  con i sindacati ed i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.

Bandiere rosse, gagliardetto dell’Anpi in testa, striscioni.

Insorgiamo con i lavoratori Gkn‘ come scritto nel manifesto disegnato dal fumettista Zerocalcare e sullo striscione che apre il corteo.

Pugni chiusi ed amenità varie.

Tutto il repertorio del perfetto combattente di sinistra che lotta per i lavoratori sfruttati e licenziati dal padrone.

Ma sarà veramente così?

Quali sono le responsabilità, le reali cause di una riduzione del personale in una industria dell’automotive?

La verità è che l’auto è in crisi, lo è dal 2008, perché inquina.

E soprattutto per le menti inquinate dall’ideologia, il veicolo privato è insopportabilmente troppo simbolo di libertà individuale. Va limitato.

La verità è che la sinistra con una mano ha, di fatto, inaridito la vena del settore in cui opera Gkn, dall’altra si schiera con gli operai licenziati, senza un reale esame di coscienza.

Cosa produce la Gkn

La fabbrica è di proprietà  del fondo inglese Melrose, che ha annunciato il 9 luglio la sua chiusura ed il licenziamento di 422 dipendenti. Lo ha fatto per email.

Nata sul finire dell’Ottocento in Inghilterra come produttore di viti e bulloni la Gkn nel 1994 aveva acquistato lo stabilimento Fiat di Novoli. Quello dove ora sorgono l’università, centri direzionali ed abitativi ed un centro commerciale.

Nel 1996 il trasferimento a Capalle, dove si producono semiassi e giunti per Fca, e nel 2018 è stata acquistata da un fondo di investimento finanziario, Melrose Industries.

Gkn Driveline è leader nella produzione di semiassi omocinetici ed elementi di trasmissione per il settore automotive.

Ma le auto elettriche non necessitano di trasmissione. Non hanno il cambio.

E così, in un’ottica green di elettrificazione dei veicoli futuri, miope quanto scellerata, ma tanto amata dalla sinistra, la produzione va razionalizzata e ridotta.

E gli operai licenziati. Quelli della Gkn purtroppo non saranno né i primi né gli ultimi.

Negli ultimi anni i componenti di trasmissione realizzati nello stabilimento fiorentino andavano per circa l’80% alla Fca (Fiat-Chrysler) e per il restante 20% a Audi, Bmw, Ferrari, Maserati, Land Rover.

Non sarà più così, anzi, l’industria regina, che ha cavalcato e guidato l’espansione economica occidentale, ed in Italia donato prosperità tramite il gruppo Fiat e la famiglia Agnelli, dovrà vedere i propri introiti ridotti.

Perché inquina. E così la sinistra Gretina e Green che lavora tutta la settimana per la transizione ecologica togliendo linfa alla industria automobilistica, il sabato insorge con i lavoratori che essa stessa mette in mezzo ad una strada.

Distopie, ipocrisie, cui siamo, purtroppo, abituati.

 

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