LA POLITICA E I MAGISTRATI

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LA POLITICA E I MAGISTRATI

A seguito dell’ultima polemica relativa alle affermazioni di Crosetto, ingenerate da tutta la politica di sinistra a cui sono seguite le lamentele dell’intera magistratura ritengo che vi siano argomenti molto più importanti a cui la sinistra dovrebbe dare rilevanza sociale, per il bene dei cittadini.

L’affermazione di Crosetto sul fatto di aver detto ovvietà a mio avviso è veritiera
Basti pensare al nuovo caso di Delmastro, in cui nonostante la richiesta del PM di non luogo a procedere, il Giudice ha comunque rinviato a Giudizio il parlamentare per violazione di segreti d’ufficio.

Ciò rappresenta un vero e proprio utilizzo dei poteri giudiziari per perseguitare un tipo di politica e di una certa parte, quella di destra

Come ben ricorderete la stessa identica “persecuzione” è avvenuta fin dall’era di Berlusconi, poi successivamente con Salvini ed oggi vediamo una magistratura che si arroga poteri non suoi e ha la mente offuscata da ideologie politiche, violando il principio di imparzialità per il solo fatto che al Governo vi è una forza politica che scardina i poteri forti della sinistra.
Ho rinvenuto un libro scritto, nel 2015, dall’ex procuratore capo di Prato, Piero Tony, insieme con il direttore del foglio Claudio Cerasa, nel quale lo stesso magistrato descrive come la magistratura negli anni sia cambiata rispetto al 1925 quando il guardasigilli Rocco proclamò in Parlamento: “La magistratura non deve fare politica […]. Non vogliamo che faccia politica governativa o fascista, ma esigiamo fermamente che non faccia politica antigovernativa e antifascista”.

Lo stesso Procuratore dichiara che i tempi sono cambiati e anche se non bisogna generalizzare, perchè vi sono giudici di eccellenza, anche la magistratura è cambiata e sta cambiando gli approcci con l’esterno prendendo spesso posizioni politiche che sono lontane dall’imparzialità

Non so quanto cambierebbe facendo corsi di aggiornamento e test attitudinali per i giudici, ma so solo che se ci fosse una commissione esterna composta da persone di varie levature culturali che potesse giudicare certe decisioni, chiaramente ingiuste, potrebbe far tornare con i piedi per terra i magistrati che spesso prendono posizioni che esulano il loro compito agevolando un’opposizione politica sempre, guarda caso di sinistra.

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