La Lombardia apre l’ospedale della Fiera ai malati campani

Il Presidente Fontana porge una mano a De Luca nonostante gli insulti dei mesi scorsi

Fiera

Milano, Fiera: l’ospedale voluto da Fontana e Bertolaso, allestito dai volontari e finanziato da privati sarà aperto ai malati di altre regioni, ivi compresa la Campania.

La Regione del Presidente De Luca, sprezzante con i lombardi fino a pochi mesi fa, è sotto pressione nei reparti di Terapia intensiva e sta dialogando i malati altrove.

La “rivincita” di Fontana

Vituperato per l’uso precoce della mascherina, persino dal Ministro Speranza, Fontana si sta prendendo una bella rivincita.

L’ospedale covid allestito in Fiera a Milano – fortemente voluto dal presidente lombardo e realizzato sotto la supervisione di Guido Berolaso è aperto ai pazienti di altre regioni.

Dopo essere rimasto sostanzialmente vuoto, “l’astronave“, come l’aveva ribattezzato lo stesso Bertolaso, potrebbe adesso tornare utile più al resto d’Italia che alla stessa Lombardia.

Nelle altre regioni, infatti, i ricoveri in terapia intensiva stanno aumentando più che in Lombardia.

Il Cotugno di Napoli, ad esempio, sembra già vicino al collasso – e Attilio Fontana ha deciso di tendere la mano.

L’ospedale Covid di Fiera Milano è stato realizzato dalla Lombardia come asset strategico per il contenimento di un’eventuale nuova ondata.

Se il Governo lo chiede siamo a disposizione del Sistema Sanitario Nazionale e, se necessario, anche per il sostegno ad altre Regioni in difficoltà.– ha scritto il governatore martedì sul proprio profilo Facebook –La Lombardia c’è. Insieme ce la faremo”.

Le polemiche

L’Ospedale in Fiera, è stato oggetto persino di un esposto in procura.

È costato ventuno milioni di euro accusa un esposto presentato da Adl Cobas Lombardia in procura a Milano, ma è rimasto quasi vuoto.

Il nuovo “ospedale” della Fiera, in realtà un reparto di terapia intensiva, una volta approntato non ha mai registrato il “pienone” di pazienti. Infatti, nel frattempo, era diminuita la necessità di posti letto per malati Covid-19 in gravi condizioni e gli ospedali “normali” iniziavano a registrare una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva.

Adl Cobas definiva«uno spreco di risorse» avere destinato i ventuno milioni, interamente da donazioni private, all’adattamento dei locali fieristici.

«Proprio nel momento di maggiore criticità, tali fondi sarebbero potuti essere impiegati diversamente, ad esempio facendo i tamponi ai medici, ai pazienti e al personale delle Rsa, investendo sulle strutture per la quarantena dei pazienti positivi ma non guariti per evitare focolai domestici, creando squadre di medici per intervenire ai primi sintomi a domicilio per evitare l’ospedalizzazione».

Il progetto è costato poco più di ventuno milioni di euro, raccolti attraverso 1.560 donazioni tra cui quelle (da dieci milioni ciascuna) di Giuseppe Caprotti, compianto patron di Esselunga e Silvio Berlusconi.

 

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