La guerra in Ucraina, in Europa l’hanno definita “la grande battaglia per la libertà: una battaglia tra democrazia e autocrazia”
Ma la Russia non ha mai indicato la democrazia ucraina come una ragione per la sua guerra.
Non si è mai preoccupata della scelta del sistema di governo ucraino, si è preoccupata della scelta di quel governo di perseguire l’adesione alla NATO e di diventare una testa di ponte anti-russa pesantemente armata al suo confine. Le preoccupazioni di Mosca non sono state politiche, ma di sicurezza
La Russia si è dimostrata indifferente ai sistemi politici degli altri Stati, preoccupandosi molto di più se questi Stati siano amici piuttosto che del tipo di regime che hanno. I leader russi non hanno mai espresso avversione per la democrazia in sé, ma solo avversione per la politica estera perseguita dagli Stati democratici dell’Occidente.
Dall’invasione russa dell’Ucraina, è stato forse il novello Churchill di Kiev, più di Vladimir Putin, a combattere la democrazia ucraina
Poiché l’adesione alla NATO non avverra per i prossimi 40 anni, i problemi democratici dell’Ucraina sono diventati un serio ostacolo all’adesione all’Unione Europea.
L’accusa di autocrazia non è nuova
Perseguita Zelensky fin dai primi giorni della guerra, quando mise al bando i partiti politici di opposizione e i media consolidati, limitando la libertà di parola. Già nell’ottobre 2023, l’ex Ministro degli Interni ed ex Procuratore Generale dell’Ucraina Yuriy Lutsenko accusava Zelensky di governare come un autocrate che prende decisioni da solo.
Nel marzo 2022, a poche settimane dall’inizio della guerra, Zelensky firmò una legge che metteva formalmente al bando 11 partiti politici di opposizione, tra cui il partito Piattaforma di Opposizione per la Vita, un tempo il secondo partito più forte del parlamento ucraino.
Sebbene sia stato sostenuto che i partiti fossero simpatizzanti della Russia, praticamente ogni leader di questi partiti con una reale influenza in Ucraina hanno condannato l’invasione russa, e queste persone ora stanno contribuendo alla difesa dell’Ucraina
Invece di contribuire allo sforzo bellico, il divieto ha aiutato Zelensky a rimuovere i partiti che avrebbero difeso i diritti culturali dell’etnia russa in Ucraina e a consolidare la sua presa sul potere.
Zelensky ha orchestrato restrizioni simili ai media e alla libertà di parola
Il New York Times, non certo un giornale filo-russo, ha scritto che dall’inizio della guerra, il popolo ucraino ha avuto accesso a un unica fonte di notizie televisive.
Questa unica fonte, Telemarathon United News, è stata emanata con decreto presidenziale il 19 marzo 2022 e ha unificato tutte le informazioni su un unico canale.
Sempre il NYT ha riportato che giornalisti e gruppi che monitorano la libertà di stampa stanno lanciando allarmi su quelle che definiscono crescenti restrizioni e pressioni sui media in Ucraina sotto il governo di Volodymyr Zelensky
Una legge del marzo 2023 ha esteso i poteri di censura di un organismo nominato da Zelensky e dal parlamento alla stampa e ai media online. Questo organismo ha ora l’autorità di esaminare i contenuti di tutti i media ucraini, vietare i contenuti che ritiene una minaccia per la nazione ed emanare direttive obbligatorie per le testate giornalistiche.
Le misure restrittive, così pericolose per la democrazia, si sono estese alla libertà religiosa e ai diritti linguistici
L’attività antidemocratica di Zelensky si è concretizzata anche nell’inchiesta su giornalisti, attivisti e politici dell’opposizione. Sotto la copertura della legge marziale, Zelensky ha persino sostituito alcuni funzionari eletti democraticamente, tra cui sindaci, con amministratori militari.
Ma il colpo più devastante di tutti poteva arrivare dalla firma da parte di Zelensky del disegno di legge numero 12414.
La legge, che ha spinto migliaia di manifestanti a scendere in piazza, avrebbe messo fine all’indipendenza di due delle agenzie anticorruzione ucraine.
La nuova legge avrebbe posto le agenzie anticorruzione ucraine sotto il controllo del procuratore generale ucraino, nominato da Zelensky
Ciò poneva tutto il potere delle agenzie di indagine sulla corruzione governativa sotto il controllo del governo.
Comprensibile ciò che Zelensky ha tentato di fare, visto che quell’agenzia che lui voleva abolire con un colpo di mano ha scoperto gli intrallazzi, gli impicci e imbrogli di uno dei governi e dei leader politici più corrotti del mondo.
Non vale la pena difendere questa gente.
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