La grande parata di Mosca
Il giorno 9 maggio cadeva l’ottantesimo anniversario della vittoria della Russia sulla Germania nazista e si è svolta la consueta parata con la partecipazione di molti capi di Stato provenienti da tutto il mondo, compresa l’aurorita’ Palestinese.
Il giorno 8 a Roma, dopo un breve Conclave e poche fumate, viene eletto il nuovo Pontefice e, dopo la consueta formula di saluto, il nuovo Papa in una preghiera fa un invito alla pace
Naturalmente il pensiero di tutti è andato oltre che all’Ucraina, al genocidio di bambini a Gaza. Il Corriere della sera, diretto da Luciano Fontana, lo stesso giornale che fu della borghesia illuminata, rappresentante della cultura della capitale morale e su cui scrissero Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce, Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Ada Negri, Massimo Bontempelli, così commenta i fatti: “Mentre il Papa Leone XIV invoca la pace, Putin fa sfilare l’arsenale”.
Volendo dare a intendere che la parata della vittoria sia stata fatta unicamente per rispondere polemicamente al nuovo Papa in modo bellicoso
Fino a qualche decennio fa, anche se non c’erano più quelle grandi firme, leggevo su quel giornale gli scritti corsari di Pier Paolo Pasolini e gli articoli di Piero Ottone, Massimo Fini, Sergio Romano, Enzo Bettiza, Indro Montanelli, Francesco Alberoni.
Anche se la linea del giornale cominciava ad ondeggiare a causa dell’eschimo in redazione, fenomeno storico del periodo
Nonostante ciò manteneva una certa professionalità. Ma adesso è peggio del vecchio Novella 2000.