La faccia di Mentana. La vittoria di Trump

Si profila la riconferma per il Tycoon mentre va in onda lo psicodramma dei giornalisti liberal

Mentana

Maratona Mentana è sicuramente un appuntamento fisso per chi segue le tornate elettorali.

E più che le proiezioni e i risultati valgono le espressioni.

Dopo una lunga notte, i freni inibitori non reggono più e sui volti si dipingono i veri stati d’animo.

Le risultanze sono fondamentalmente due.

La grande delusione per la ( da loro) auspicata onda blu di Biden che di fatto non è avvenuta, esattamente come quattro anni fa.

I sondaggi di wishful thinking, delle speranze dell’autore, ancora una volta non hanno funzionato

Chicco Mentana e, molto meno, la Botteri, sono le dimostrazioni plastiche della partigianeria della classe giornalistica, la loro sconfitta è una vittoria per la democrazia.

La loro tristezza dipinta sui volti l’assicurazione che ancora il voto può salvare il salvabile.

Nonostante ci siano da scrutinare larga parte dei voti per posta e ancora alcuni stati chiave, la sensazione è che Trump, avendo portato a casa Florida e Ohio, sia stato riconfermato Presidente.

Gli Stati che mancano – Michigan, Wisconsin e Pennsylvania – daranno i loro dati solo dopo lo spoglio dei voti postali.

Per i voti postali, appunto, che si prestano a molte controversie; per il clima rovente che ha già visto Twitter rimuovere la dichiarazione di Donald Trump: “Vogliono rubarci le elezioni e non lo permetteremo”.

Ma per aadesso il dato certo è l’ennesima figuraccia dei Sondaggisti militanti, che scambiano le loro speranze per la realtà.

Lo avevamo ampiamente previsto mesi fa.

La lunga notte

A inizio scrutinio, e con settimane di sondaggi alle spalle che davano Joe Biden vincitore, sembrava fosse arrivata l’onda blu.

Una presunzione rafforzata dall’affluenza record alle urne del 67%, la più alta da oltre un secolo negli Stati Uniti (nel 2016 era stata del 55,8%), grazie anche al ricorso all’early voting, cioè al voto anticipato (scelto da 101 milioni di americani, di cui oltre 65 milioni per posta).

Un dato che tradizionalmente gioca a favore dei democratici.

Ma le rilevazioni sulle presidenziali americane hanno fallito anche questa volta, come successe quattro anni fa con Hillary Clinton.

Il vantaggio iniziale del candidato democratico si è schiantato davanti alla rimonta di Donald Trump in Florida, Texas e Georgia.

Fino ad accaparrarsi l’Ohio, uno degli Stati chiave che dalla guerra civile ha azzeccato 33 su 37 presidenti americani.

E mai un repubblicano ha vinto le elezioni senza averlo conquistato.

Non ci illudiamo, ovviamente, i prossimi giorni e settimane saranno piene di polemiche, battaglie legali e accuse reciproche di brogli.

Accompagnate da violenze di piazza di Black Lives Matter e Antifa agli ordini della parte democratica soccombente e delusa.

Go Donald go. Il mondo ha ancora bisogno di te.

 

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