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La Cina sempre più leader nel campo AI

di Silvia Castellani
1 Giugno 2025
In Attualità
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Il Quoziente Intellettivo medio diminuisce ogni anno
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La Cina sempre più leader nel campo AI

La Cina sta diventando sempre più leader nel campo dell’intelligenza Artificiale. Gli investimenti che sta effettuando sono ingenti.

Il gigante asiatico sta creando forti sinergie fra Stato, aziende nazionali e dai tanti, tantissimi, talenti a disposizione per la creazione AI

Per questo la Cina ha fatto passi da giganti, tanto che è in prima linea nel raggiungimento di una super intelligenza, prima di qualsiasi altra impresa e/o Stato del Mondo.

Il distacco con gli altri competitors è attualmente notevole. Se il GAP non sarà colmato nel breve termine, la Cina potrebbe diventare il Paese dominante in campo AI con conseguenze rilevanti in campo politico ed economico. La Cina potrebbe essere in grado di controllare, guidare, dominare a distanza tutti gli apparati delle altre Nazioni, diventando in questo caso il nuovo Paese leader mondiale, surclassando gli Stati Uniti.

Quali saranno le prossime mosse del Presidente Trump per evitare una simile “resa incondizionata” di fronte al colosso asiatico?

L’America al momento sta battendo il passo rispetto alla Cina. Sicuramente non ha giovato la guida democratica di Biden, presa più dalla imposizione di educare ai nuovi diritti verso Gender e Fluidi e dalla guerra Ucraina/Russia, piuttosto che alla necessità di procedere speditamente verso la terza rivoluzione industriale in creazione con AI.

E l’Europa, come al solito, non pervenuta, con l’aggravante anche di procedere con politiche non particolarmente illuminate di introduzione a tutti i costi dei progetti “Green”

Già dal 2017, invece, la Cina si stava preparando alla rivoluzione industriale adesso in atto. Aveva allora varato il piano “Next Generation AI Development Plan”, dove si tracciavano le strategia per arrivare gradualmente allo sviluppo e alla implementazione AI. Nel 2023 avevano provveduto ad una creazione di un HUB centrale fra imprese e Stato, teso alla ricerca in campo AI.

Nel frattempo l’amministrazione cinese aveva introdotto nella propria legislazioni atti per normare l’uso responsabile dell’AI

“Next Generation AI Governance Principles” è datato 2019, mentre “AI code of ethics” è del 2021. Le normative cinesi di qualche anno fa affrontano temi che sia in Europa che negli Stati Uniti ad oggi non sono state presi neanche in considerazione.

La chiusura statunitense ed europea sono dovuti a scelte politiche dei partiti che hanno governato e che non hanno compreso la gravità del loro operato. I Gap tecnologici non si riescono a colmare in breve termine e, se non si ricorre velocemente ai ripari, neanche nel medio

Nel periodo in cui l’Occidente era occupato in altri affari, la Cina ha provveduto a studiare, ordinare e normare quelli che sono i doveri e diritti inerenti i codici degli algoritmi usati, sui deep fake e sui servizi che possono essere utilizzati tramite AI. Il Governo di Pechino inoltre ha riunito nel “National AI team”, le maggiori aziende cinesi fra le quali c’è Alibaba, Baidu e i Flutek, e ha affidato loro a ciascuno un obiettivo di sviluppo, quali il riconoscimento facciale, la speech translation, lo sviluppo software e hardware.

La politica AI cinese è stata portata avanti in maniera scientifica e capillare, affiancata da una specifica strategia politica che ha portato nel 2019 alla “Legge sulla sicurezza dei dati” e alla “strategia del Made in China 2025”

Inoltre hanno provveduto a finanziarie le Università cinese per sviluppare e formare nuovi talenti AI. Sono 535 le Università cinesi che offrono specializzazioni sulla AI e che ogni anno “sfornano” laureati pronti a sviluppare nuove ricerche.

Per competere con la Cina sull’intelligenza artificiale quindi ci vogliono nuovi e più potenti progetti

Nuovi e più potenti politiche. Trump immediatamente dal suo insediamento di qualche mese fa ha varato il progetto “Stargate”, mettendo in campo enormi investimenti (si parla di mezzo trilione di dollari), ma potrebbe essere ormai troppo tardi. L’Europa come al solito, è ferma al palo.

Le politiche Green e l’educazione sociale al limiti dell’indottrimento verso gender, fuidità e famiglie arcobaleno propinate di Governi DEM ci hanno resi fragili di fronte a quello che sarà la terza rivoluzione industriale.

Adesso se davvero l’Occidente vuole continuare ad essere leader globale deve ritornare a correre. Tempo non ce n’è più.
Silvia Castellani

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Tags: CINAIN EVIDENZAINTELLIGENZA ARTIFICIALESCIENZATecnologia
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