Recensione serie tv: La casa di carta, quarta serie

Otto episodi che non tradiscono le aspettative e mantengono alto il livello generale della banda di rapinatori

casa di carta serie 4

Recensione serie tv: La casa di carta, quarta serie

Uscito ufficialmente il 3 Aprile, ecco arrivare sulla piattaforma digitale di Netflix la quarta serie della casa di carta.

Otto episodi che non tradiscono le aspettative e mantengono alto il livello generale della banda di rapinatori intenta a svaligiare la zecca reale di Spagna.

Di fatto questa serie prosegue dove ci eravamo interrotti, ovvero con l’ex agente Murillo catturata dalla polizia ma all’insaputa del professore che la crede morta.

 

Per non “spoilerare” non aggiungo altro ad un soggetto che vede come protagonista principale Gandia, il capo della sicurezza del governatore di Spagna, e che darà del filo da torcere alla banda del professore.

La trama è sempre ricca di colpi di scena anche se questa volta mi è venuta la sensazione di trovarmi di fronte al telefilm Beautiful per gli intrecci amorosi che si vengono a creare tra la banda.

La casa di carta non finirà certamente con questa serie, ormai il successo è tale che già si pensa alla quinta stagione ma di per certo è che questi otto episodi sono migliori della terza serie che è risultata la peggiore in assoluto e sopravalutata anche da me.

Il cast è rimasto invariato e lo stesso anche per i bravissimi doppiatori italiani.

Netflix sta pubblicizzando molto questa serie, e fa bene, è sicuramente un fiore all’occhiello e questa quarta stagione fa salire l’asticella della qualità tanto che mi sono visto gli oltre trecento minuti di visione in due serate.

Il soggetto per quanto romanzato, prende tantissimo !

Il continuo flashback tra passato e presente se nella terza serie risultava quasi fastidioso, questa volta ci chiarisce molte visioni di pensiero malgrado rallenti un po’ il ritmo.

Netflix non ha badato a spese e lo dimostra la qualità degli effetti video, la stessa fotografia e anche un ottimo montaggio.

Quasi come un legame tra la produzione e l’Italia, molto simpatica è la parentesi del matrimonio di Berlino, svolto nel nostro paese e con in sottofondo la canzone di Tozzi: “ti amo” quasi come se prendesse l’eredità di “bella ciao” che spadroneggiava nelle precedenti serie.

La casa di carta mantiene i suoi standard, non delude, ma per chi non l’avesse mai vista naturalmente consiglio di partire dall’inizio. Questa quarta serie offre molte sorprese ma è di passaggio per una quinta. Molto bella.

VOTO: 8

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