Italia-Germania: primi passi verso il disgelo

Italia-Germania: primi passi verso il disgelo

Fra l’Italia e la Germania i rapporti non sono stati mai semplici. Da sempre. Modi di vivere e mentalità completamente diversi, che hanno dato vita ora a scontri, ora ad accordi che hanno caratterizzato diversi periodi storici.

Giorgia Meloni, nel suo continuo tessere collaborazioni con altri Paesi, ha cercato di creare un clima più distensivo con Olaf Scholz

Cercato, perché un’intesa con i tedeschi è ancora lontana e la strada irta e in salita. La firma sul Piano di Azione apposta dai due leaders nell’incontro bilaterale è un primo passo importante, perché i due Peasi tornano a incontrarsi e a discutere dei problemi. Ed è anche una vittoria della Meloni, in quanto era da 7 anni che i capi dei due Paesi non si incontravano a livello ufficiale per discutere di finanza e di programmi futuri.

I problemi comunque non mancano. Pesa non poco il deficit dei conti pubblici dell’Italia, che la Germania proprio non riesce ad accettare.

Tuttavia si è cercato di trovare accordi su altri campi altrettanto importanti, come ad esempio quelli economici

Il più rilevante è senza dubbio l’incontro del Business Forum, cui per parte italiana hanno partecipato il ministro degli Esteri Tajani e quello delle Imprese e Made in Italy Urso, assieme ad una vasta presenza di aziende italiane come Fincantieri, Unicredit, ITA airways, Generali, Ferrovie dello Stato. Robert Habek invece era il rappresentante tedesco al Forum. Habek è il ministro dell’Economia della Germania, che ha portato con sé società quali Siemens AG, Deutsche Bank, Deutsche Lufthansa.

Tra i punti di vicinanza, quello relativo alla valorizzazione e sviluppo proprio delle risorse di difesa e di energia, che prevede protocolli di collaborazione finanziaria e industriale.

Da parte germanica è stato richiesto il rispetto del Patto di stabilità

La Meloni ha rassicurato il partner tedesco sulla capacità dell’Italia di risistemare i conti pubblici senza limitare i necessari investimenti che consentono di sostenere il PIL italiano. Lo ha rassicurato sui passi in avanti fatti in tal senso dell’Italia, che stanno proseguendo giorno dopo giorno. Tuttavia la Germania non perde occasione di “bacchettare” l’Italia sul debito pubblico, ritenendolo uno dei punti essenziali per il proseguimento di una stretta partnership.

Se il deficit italiano preoccupa la Germania e divide i due Paesi, profonde connessioni invece si sono riscontrate nel campo della politica internazionale, a cominciare dal sostegno all’Ucraina con la richiesta da parte di entrambi alla Russia di non continuare nel conflitto.

Già si progetta la ricostruzione delle zone distrutte, schedulata in un nuovo, futuro incontro bilaterale

Ma è soprattutto la questione dell’immigrazione dall’Africa a legare i due Paesi. Su questo tema c’è piena e totale condivisione. L’Italia per la Meloni deve diventare il fulcro nel Mediterraneo per promuovere lo sviluppo dei Paesi caratterizzati adesso da forti flussi migratori, soprattutto utilzzando questi africani per la creazione di nuove fonti energetiche. Aiutare quindi i Paesi africani come centri di sviluppo dell’energia, creando posti di lavoro nelle aree coinvolte dalle migrazioni. Un’idea subito condivisa dai tedeschi, sempre alla ricerca di nuove fonti che possano renderli autonomi dalla Russia e dai Paesi arabi.

Ma altri temi stanno a cuore a Meloni e Scholz, temi che saranno oggetto di nuovi tavoli tematici programmati: il futuro dell’Europa, la decarbonizzazione, lo sviluppo industriale, l’intelligenza artificiale. Tutte sfide rilevanti, che devono essere portate avanti con determinazione, ma senza quella soffocante regolamentazione che oggi le industrie italiane e tedesche debbono subire.

Un primo passo, dunque, un “abbozzo” di quello che dovrà essere la collaborazione Italia-Germania.

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